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martedì 23 dicembre 2025

A Natale regala le Cucine Popolari. Al via la campagna "uno per cento" per donare almeno 5 euro al mese alla creatura laica e solidale di Roberto Morgantini

 

Le Cucine Popolari di Bologna sono probabilmente la migliore esperienza di solidarietà laica d’Italia. Nate dieci anni fa per iniziativa primaria di Roberto Morgantini, ossolano di origine e bolognese di adozione, ex sindacalista della Cgil, nominato nel 2019 da Mattarella “commendatore dell’ordine al merito della Repubblica” e considerato da tutti in città il “sindaco della solidarietà”.


A Bologna le Cucine sono quattro e ogni giorno, dal lunedì al venerdì, Natale, Capodanno, Ferragosto e altri festivi compresi, offrono un pasto gratuito e un po’ di calore umano a circa 600 persone in difficoltà (all’inizio erano soprattutto immigrati, persone senza fissa dimora, disoccupati, fragili; oggi tra gli ospiti ci sono anche tanti, italiani e stranieri, che un lavoro e una casa ce l’hanno ma non hanno redditi sufficienti per mettere assieme il pranzo con la cena). Tutta gente che per accedere alla tavola della solidarietà deve avere la residenza nel Quartiere dove si trova la Cucina ed essere in carico dai Servizi sociali.

La prima, in via del Battiferro alla Bolognina (Quartiere Navile), venne aperta nel luglio 2015 con i denari raccolti tra amici, sostenitori e conoscenti che avevano raccolto l’invito di Roberto di partecipare al suo “matrimonio di interesse” con Elvira Segreto, dopo trent’anni di convivenza, con una donazione in favore del suo progetto. Le altre sono sorte negli anni successivi in via Berti (al Saffi), a Villa Paradiso (al Savena) e in via del Lavoro (San Donato), quest’ultima gestita assieme all’Opera Marella. A Bologna l’obiettivo è di averne una in ciascuno dei sei Quartieri, ma nel frattempo altre Cucine analoghe con il logo che le contraddistingue (un tortellino), sono nate o sono in progetto in altre città della Regione e d’Italia.

Le Cucine Popolari non hanno finanziamenti pubblici, vivono di donazioni e del lavoro di circa 400 volontari (cuochi, magazzinieri, addetti alla distribuzione, nessuno retribuito). I pasti vengono preparati e distribuiti di giorno in giorno in base a ciò che è arrivato il giorno prima da vari fornitori (supermercati, catene alimentari e distributive, negozianti) o che è rimasto nelle vetrine o sulle tavole di altri donatori (aeroporto, fiera, ospedali, mense, catering, negozi) che così non viene buttato via e diventa anche lotta allo spreco.

Ma questa complessa macchina della solidarietà (raccolta dei beni, gestione dei trasporti e del magazzino, acquisto di ciò che manca, preparazione e distribuzione dei pasti) ha un costo. Ci vogliono mille euro al giorno per averla viva e in buona efficienza, 365mila euro l’anno per tenere in piedi tutta la baracca. La generosità che circonda le Cucine è grande, ma con le donazioni giorno per giorno c’è sempre il rischio che possa venire a mancare quello che serve per aprire regolarmente, distribuire un pasto e mettere a tavola i poveri vecchi e nuovi.

Così i responsabili di Civibo, l’Associazione di volontariato che dirige e gestisce le Cucine Popolari (presidente Giovanni Melli, vice presidenti Paola Marani e Roberto Morgantini, che è il volto e l’anima del progetto e delle iniziative rivolte alla cittadinanza, oltre che infaticabile tessitore di reti, relazioni e raccolta fondi) hanno deciso di lanciare una campagna per fidelizzare donatori e amici e rendere così più strutturale la rete di sostegno economico.

La campagna si chiama “uno per cento” e sta a significare che se anche un solo bolognese su cento diventasse sostenitore fisso delle Cucine Popolari, con un contributo minimo di cinque euro al mese, il futuro sarebbe assicurato. La donazione mensile (naturalmente si può versare anche più del minimo di cinque euro) la si può fare con addebito unico o trimestrale dal vostro conto corrente ed è detraibile dalla denuncia dei redditi. Il modulo per l’adesione lo potete scaricare da questo link https://www.cucinepopolari.org/donazioni/, poi lo dovete compilare e inviare via email a donazioni@civibo.it oppure consegnarlo a una delle cucine.


Mi sembra una bella iniziativa, no? E anche un’idea originale per il regalo di Natale da mettere sotto l’albero di amici e parenti. Io ho aderito e invito anche voi a farlo. Bisognerà pur salvaguardare quel patrimonio dell’umanità che sono le Cucine Popolari di Bologna e il nostro Morgan!

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