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giovedì 8 settembre 2022

Il Papa, la guerra, noi e "il presidente di luna nera"

Penso che ormai tutti l'abbiano capito. Ma lui, Papa Francesco, è il solo che continua a dirlo esplicitamente, a gridarlo: "Questa guerra è una pazzia". Oggi, in occasione di un incontro in Vaticano, ha ribadito la sua posizione e completato l'analisi. "La tempesta della pandemia da Covid-19 ci ha costretti a varie limitazioni della vita quotidiana - ha detto - e ora che il peggio sembrava passato, l'Europa e il mondo intero sono sconvolti da una guerra di speciale gravità, sia per la violazione del diritto internazionale, sia per i rischi di escalation nucleare, sia per le pesanti conseguenze economiche e sociali che ha e avrà. È una terza guerra mondiale a pezzi".


Ma noi - noi Europa e noi Italia - in questa "pazzia", in questa "terza guerra mondiale a pezzetti" ci siamo fatti trascinare dall'Amico Americano senza battere ciglio, da sudditi, senza avere la forza e il coraggio di imporre una nostra visione, di perseguire una nostra politica capace di difendere i principi di libertà, giustizia, democrazia - certo - ma al tempo stesso di perseguire la pace e tutelare i nostri interessi europei. E ciò che sta avvenendo con la crisi energetica è oggi l'emblema di questa inerzia.

Le grida d'allarme di Bergoglio ormai sono ignorate dagli Usa, dall'Europa, perfino dall'Italia. Le sue parole di buon senso, i suoi appelli per avviare iniziative di pace, la posizione "scomoda" che ha assunto sulla guerra sono sempre più nascoste dai media. Mentre, di converso, il segretario Usa alla Difesa, Austin, in un vertice Nato a Ramstein, afferma: "Il volto della guerra cambia e anche la nostra missione. Molti mesi dopo il primo incontro del contact group siamo di fronte a un nuovo momento chiave. L'Ucraina sta ottenendo successi evidenti sul campo. L'Occidente dovrà sostenere l'Ucraina nel lungo periodo". Che è come dire all'Europa: rassegnatevi, la guerra Usa-Russia per interposta Ucraina durerà ancora a lungo, nessuna tregua, nessuna iniziativa di pace, nessuna trattativa, solo sanzioni e più armi, armi, armi.

Ormai è chiaro anche ai ciechi. In gioco non c'è solo il sacrosanto sostegno della comunità internazionale all'Ucraina invasa dalla Russia. In ballo c'è il dominio dell'economia e della scena geopolitica mondiale. Armare sempre più Zelensky, continuare e inasprire le sanzioni contro Putin, prolungare più che si può la guerra, significa per gli Usa tenere sotto scacco il regime russo e allo stesso tempo indebolire l'economia europea per potersi così concentrare meglio nello scontro imperiale contro il vero nemico, la Cina. Se nel frattempo non ci scappa il lancio di un qualche ordigno nucleare, gli americani avranno fatto Bingo.

Non ci credete? Sentite cosa dice a proposito di crisi energetica l'ex presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. "La situazione è tale che gli imprenditori americani pagano oggi l'elettricità sette volte meno di quelli italiani. E questo nonostante il fatto che i promotori delle sanzioni siano seduti dall'altra parte dell'oceano. Di fatto, le sanzioni sono diventate uno strumento di concorrenza sleale per i produttori italiani. Le imprese in Italia vengono distrutte dai fratelli d'oltreoceano perché ognuno dovrà sopravvivere alla crisi globale da solo”. Ma noi siamo così coglioni che su questi temi abbiamo lasciato il pallino in mano a Salvini. A Salvini e a Berlusconi, gli amiconi di Putin, pensate un po'.


In questo bel casino, non posso non tornare alle parole e alla visione del Papa, dal momento che le avevo usate nel mio romanzo "Il Presidente di Luna Nera". Un libro che voleva essere distopico ed è invece diventato profetico. Qui alcuni brevi passaggi del romanzo.

"Il nonno aveva visto giusto. Non siano arrivati a commemorare il centenario. Nell'autunno del 2039 è scoppiato il terzo conflitto planetario. A pezzetti, come l'aveva immaginato e descritto il Pontefice vent'anni prima. Ma a pezzi simultanei, in diverse aree del mondo.... L’illusione che gli orrori della seconda guerra mondiale avessero segnato la “fine della storia" e instaurato la pace perenne, è durata meno di un secolo. Il mondo reale ha preso un’altra direzione. La storia di sempre. Difficile spiegare perché è accaduto di nuovo. Bisognerebbe ricorrere alla psicoanalisi della bestia umana che non riesce a vivere senza ammazzare, come cantava Francesco Guccini. Più volgarmente si può spiegare con tre parole: economia, soldi, potere. C'è stata una lunga marcia di avvicinamento. Prima la pandemia che ha sconvolto e impoverito il mondo, alimentando i conflitti. Poi l'implosione del vecchio ordine capitalistico dominato dagli Stati Uniti, minato dalla crisi economica dell'Occidente e dalla contemporanea irresistibile ascesa della Cina del capitalismo comunista, l'ossimoro del secolo... Così è dilagata prima la nuova guerra fredda poi è esplosa quella calda. Le chiavi sono state due. La strategia americana mirata a stroncare l'egemonia economica e le ambizioni espansionistiche della Cina. Le rinate velleità imperiali della Russia e della Turchia".

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