In questo mondo alla rovescia la memoria di Auschwitz non vale 370 euro. Quelli che servono per pagare il viaggio e il percorso didattico a uno studente delle superiori che vorrebbe saperne di più sulla più grande tragedia dell'umanità. Fake news? No, cronaca vera. Di ieri. La giunta fascioleghista di Predappio, la città romagnola che ha dato i natali al Duce, ha deciso che no, non vale la pena di pagare quel viaggio. E l'ha deciso negli stessi giorni in cui Liliana Segre è stata messa sotto protezione per le minacce dei neofascisti: una umiliazione per lei e per la storia che rappresenta, una vergogna per l'Italia che non ha mai fatto i conti col suo passato.
Ha dell'incredibile la motivazione con cui il sindaco, Roberto Canali, ha motivato il mancato contributo del Comune. "Non siamo contrari al treno della memoria, ma al fatto che vada solo verso Auschwitz e non anche verso altri luoghi di oppressione del Novecento come il Muro di Berlino e le Foibe". Una dichiarazione subito applaudita dai fascistelli di Fratelli d'italia, che esprimono la "massima vicinanza al sindaco per il coraggio che ha dimostrato nel voler finalmente rompere il velo di ipocrisia che caratterizza le iniziative sulla memoria".
Del resto cosa vuoi aspettarti dall'uno e dagli altri? Il primo ha esordito da sindaco facendosi immortalare con la "ducia" Alessandra Mussolini, incontrando il pronipote di Benito, Caio Giulio Cesare Mussolini, dichiarando che la tomba del Duce andrebbe riaperta in modo permanente "perché è un importante volano del turismo nella nostra città" e, per ultimo, inaugurando una mostra su donna Rachele curata da una signora che gestisce un negozio di souvenir del Fascio e tiene in vetrina l'immagine di Hitler. I secondi, invece, tre volte l'anno, negli anniversari della nascita e della morte del duce del fascismo e della marcia su Roma, continuano a sfilare in camicia nera e saluti romani condannando Predappio a rimanere inchiodata al suo triste passato. E a Roma, in Parlamento, assieme ai leghisti di Salvini che ormai sono più a destra di loro, si astengono sul voto per istituire la commissione contro l'odio, la xenofobia e il razzismo, non si alzano in piedi e non applaudono Liliana Segre che viene chiamata a presiederla. Siamo allo stravolgimento della storia e allo sdoganamento completo delle ideologie che un secolo fa ci hanno portato al fascismo. Però "loro" dicono che sono legittimati dal popolo che li vota, che gli allarmismi sulla democrazia sono fuori dal tempo, che parlare oggi di fascismo, nazismo e antisemitismo oggi "è da manicomio" (Salvini dixit).
L'unica consolazione è vedere l'ondata di solidarietà che si sta sollevando in Italia a sostegno e protezione - questa sì, encomiabile - di Liliana Segre, e che quel ragazzo a cui la giunta fascioleghista di Predappio ha negato il contributo, ad Auschwitz andrà ugualmente. I 370 euro del viaggio li pagherà L’Associazione Generazioni in Comune. E sarà in compagnia di un altro studente delle superiori con un'altra quota equivalente messa a disposizione dell'Anpi di Forlì-Cesena. Era dal 2011 che il Comune contribuiva al progetto per portare i ragazzi predappiesi nei luoghi dell'olocausto. Un progetto, “Promemoria Auschwitz”, realizzato in tutta Italia con il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Un percorso di educazione alla cittadinanza basato sulla conoscenza, la storia e la memoria. Vedere Auschwitz per capire e avere consapevolezza dei processi sociali, politici e culturali che portarono alla seconda guerra mondiale, alle persecuzioni e agli stermini di massa. Coltivare la memoria per capire il mondo di oggi e costruire un futuro migliore, una società più civile e consapevole.
"Per questi motivi troviamo ingiustificabile il mancato contributo da parte dell’amministrazione comunale di Predappio a questo importante progetto", ha commentato l'Associazione “GenerAzioni in Comune” che è anche gruppo di opposizione a Predappio. "I 370 euro erano facilmente reperibili nel bilancio del Comune. La visita ad Auschwitz è un fatto dall'alto valore simbolico, soprattutto in queste settimane in cui sono all’ordine del giorno atti di odio e antisemitismo nella nostra società. E' preoccupante e molto grave che la giunta di Predappio, città che più delle altre dovrebbe sentire forte il dovere di impegnarsi per tenere viva la memoria, non abbia ritenuto importante dare questo segnale"
Bell'articolo, interessante e ben scritto.
RispondiEliminaGrazie.
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