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mercoledì 23 novembre 2022

L'Unità tornerà in edicola con Sansonetti direttore. La strana asta per l'acquisto della testata, il comunicato del Cdr e un mio ricordo personale



Una storica prima pagina de l'Unità
e il futuro direttore Piero Sansonetti
Pare che l’Unita tornerà in edicola all’inizio del prossimo anno. Lo scrive il Corriere della Sera dopo che all'ultima asta l'editore Andrea Romeo, definito “re degli appalti inciampato in più di un’inchiesta”, si è aggiudicato la testata al prezzo stracciato di 910 mila euro, superando di appena 10mila euro l'offerta della Fondazione Gramsci. Un dettaglio che fa sorgere più di un dubbio sull'operazione. Il futuro direttore sarà Piero Sansonetti che attualmente dirige Il Riformista. 

Nell'intervista al Corsera, Sansonetti afferma che la redazione sarà composta da una decina di giornalisti, nessuno, pare, dei vecchi cronisti rimasti senza lavoro con l’ultima chiusura del 2017, abbandonati a se stessi dalla proprietà e dal Partito democratico e dal gennaio scorso rimasti anche senza alcuna tutela e ammortizzatore sociale. 

Piero Sansonetti, che è stato caporedattore e condirettore de L’Unità prima di svoltare a destra, promette un giornale di sinistra, che rilanci l’idea socialista, e per questo vicino al Pd (sic!) e lontano dai Cinquestelle che definisce “di destra” (sic!).


“Abbiamo appreso da organi di stampa che presso il Tribunale fallimentare di Roma si è svolta l’asta per la vendita della testata de l’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci. Al Cdr e alla redazione nulla di ufficiale – ma nemmeno di ufficioso – è stato comunicato. A confermare in un'intervista l'acquisizione della testata da parte del gruppo Romeo, attuale editore de Il Riformista, è stato oggi il direttore Piero Sansonetti chiamato a guidare il nuovo corso de l'Unità.

Nell'attesa di comunicazioni ufficiali, siamo costretti ancora una volta a richiamare l'attenzione sulla situazione dei 21 dipendenti (17 giornalisti e 4 poligrafici) che dal prima gennaio vivono in un limbo, senza ammortizzatori sociali e senza prospettive di occupazione. Una situazione insostenibile iniziata con la società editrice Unità srl e, a partire dal 27 luglio data del suo fallimento, proseguita con il curatore fallimentare che a tutt'oggi non ha assunto alcuna decisione sulla sorte dei lavoratori. Chiediamo dunque con forza di non rinviare ulteriormente decisioni sugli ammortizzatori sociali e sul futuro occupazionale dei dipendenti, in base alle previsioni di legge e di contratto, così da porre fine a una situazione di disagio, danno professionale ed economico.

Accertato, inoltre, che si va verso la formazione di una nuova redazione, chiediamo che il nuovo editore e il nuovo direttore tengano conto delle professionalità degli attuali dipendenti che sono parte integrante della storia di questo giornale, che hanno pagato un prezzo altissimo, che hanno lottato tenacemente per tenere in vita la testata opponendosi a chi poi, per imperizia e incompetenza, l'ha condotta alla fine indecorosa del fallimento".

Di Sansonetti ho un ricordo personale particolare. Quando chiusero le “Mattine”, nel 1998, e le cronache locali tornarono all’interno de L’Unità, c’era bisogno di nominare un nuovo caporedattore per l’Emilia-Romagna. Veltroni, allora direttore, mandó lui, che era il caporedattore centrale, a fare la consultazione interna a Bologna affinché fosse la stessa redazione regionale a scegliersi il capo. E a sorpresa la stragrande maggioranza dei colleghi votò per me, che poi rimasi caporedattore fino alla tristissima chiusura delle cronache, il 31 dicembre 1999.

Sulla quarta rinascita di quello che è stato il mio giornale per vent’anni c’è molto scetticismo, compreso il mio, ma non mi voglio pronunciare ora. Il ritorno in edicola è comunque un fatto di per sé positivo. Spero soltanto che non sia una rinascita farlocca e aspetto di leggere il giornale che sarà prima di valutare. Di una cosa però sono certo: L’Unità come l’avete conosciuta e come io e tanti altri colleghi e lettori l’abbiamo vissuta, è morta e non tornerà più.

1 commento:

  1. 5S di Conte di destra? Allora Il PD attuale che si colloca palesemente alla sua destra su ogni argomento attuale dove sarebbe?

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