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sabato 9 giugno 2012

Il terremoto, un libro che prende forma e l'astinenza dalla rete

Otto giorni senza blog, facebook, twitter, pochissimi giornali di carta, un poco di giornali on line, quasi niente tivù. Il terremoto e le tappe forzate per completare e consegnare nei tempi promessi all'editore la prima stesura del libro che sto scrivendo, mi hanno tenuto lontano dalla rete. Devo dire che un po' di astinenza dall'overdose di notizie, talk show televisivi, discusssioni e cazzeggi vari sui social network non guasta. Anzi, mi sento di consigliarla agli amici che mi seguono. Come consigliamo ai nostri figli di non stare incollati davanti alla Tv e al computer più di due ore al giorno, altrimenti diventano delle larve e si rincoglioniscono. Salvo poi dare noi, come sempre, il cattivo esempio. Anche del rincoglionimento.

Comunque ce l'ho fatta. Ho consegnato i testi. Il libro è in lavorazione. Ora ci saranno da correggere le bozze, bisognerà fare qualche integrazione, ripulirlo, guardare i dettagli. Soprattutto scegliere il titolo definitivo. Se tutto va bene, Pendragon assicura che a luglio sarà stampato e che dal 4 ottobre sarà nelle librerie. Ma forse già in estate potremmo fare qualche prima presentazione.

Va bene, ve l'ho tirata anche troppo per le lunghe. E' ora che vi dica di cosa si tratta. E' un viaggio in 80 anni di storia di San Marino e della Romagna narrato attraverso le storie di chi l'ha vissuta. Una specie di romanzo storico centrato sul dopoguerra, quando il Titano era diventato l'avamposto del comunismo in Occidente, il governo popolare vinceva tutte le elezioni anche dopo il 18 aprile 1948 italiano, la Dc e il governo italiano con la regia degli Stati Uniti decidero di buttarlo giù con una serie di azioni che assomigliarono molto a un colpo di stato.

Collegato al racconto di quel colpo di stato, nel libro ci sono diverse altre vicende: da quella della ferrovia Rimini-San Marino che ha funzionato per 12 anni appena, alla strana storia della Radio-Tv di Stato sammarinese; dalla "guerra del Casinò" al ritorno tragicomico della salma di Mussolini a Predappio.

I dettagli ve li darò man mano, quando il libro sarà finito e avrà un titolo. E' un lavoro che mi ha impegnato molto in questi mesi. Una scelta alternativa che ho fatto nell'attesa che maturasse qualcosa per il mio lavoro vero, che come sapete è quello di giornalista, però disoccupato. Uno di quelli troppo vecchi per rientrare in circolo e troppo giovani per andare in pensione, per capirci. Purtroppo finora non è maturato niente. Quindi adesso, finita la parte più impegnativa del libro, mi devo rimettere seriamente a cercare un lavoro. Sapendo che non sarà per niente facile trovarlo. Soprattutto se non ti va proprio di piegare la schiena. Vabbè, staremo a vedere. Intanto speriamo che il libro, che di certo non mi darà un reddito, possa almeno darmi qualche soddisfazione.

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