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martedì 10 luglio 2012

Vacanze con la tribù in Provenza

Ritorno al web dopo una pausa di due settimane per le vacanze con la famiglia in Provenza. Posti bellissimi, clima da favola, una cura per il bene pubblico che fa invidia, servizi efficienti e senso civico, persone gentili e facce sorridenti. Ma anche prezzi da paura fuori dai campeggi, che invece in molti casi sono municipali e a buon mercato.

Prima al mare, nelle acque cristalline della costa selvaggia e pochissimo urbanizzata tra Lavandou e Hyères. Poi all'interno, alle gole del Verdon, a pagaiare risalendo in canoa il corso del fiume nel canion, piccole rapide comprese, per lo spirito d'avventura dei ragazzi. In mezzo i mercati colorati, i campi di lavanda nell'altopiano di Valensole e i bellissimi paesi di Bormes Les Mimosas e Moustiers Sainte Marie, cittadina delle ceramiche Faience perchè - pensate - l'arte della decorazione è stata portata fin lassù secoli fa da un monaco di Faenza, su ordine del re, per sostituire nelle case patrizie gli oggetti d'oro requisiti per il regno e le guerre con quei nuovi oggetti "preziosi" in ceramica.

Infine il ritorno ai 35 gradi di casa, al brutto clima padano e alle angosce del lavoro, sperando che si possa ricominciare prima o poi con qualcosa di meno precario. Per il momento c'è il libro su San Marino e la Romagna del dopoguerra da rifinire per il lancio d'autunno. Di sicuro non mi darà da mangiare, ma confido che almeno qualche soddisfazione arrivi. Una me l'ha già data Sergio Zavoli, scrivendo una bellissima prefazione. L'altra, comunque vada, è che questo lavoro è tutta farina del mio sacco. Le uniche persone a cui devo dire grazie sono i personaggi che mi hanno raccontato le loro bellissime storie consentendomi di scriverle.

Impaginate malissimo, ecco una serie di foto provenzali che danno l'idea.

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