Prima al mare, nelle acque cristalline della costa selvaggia e pochissimo urbanizzata tra Lavandou e Hyères. Poi all'interno, alle gole del Verdon, a pagaiare risalendo in canoa il corso del fiume
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Infine il ritorno ai 35 gradi di casa, al brutto clima padano e alle angosce del lavoro, sperando che si possa ricominciare prima o poi con qualcosa di meno precario. Per il momento c'è il libro su San Marino e la Romagna del dopoguerra da rifinire per il lancio d'autunno. Di sicuro non mi darà da mangiare, ma confido che almeno qualche soddisfazione arrivi. Una me l'ha già data Sergio Zavoli, scrivendo una bellissima prefazione. L'altra, comunque vada, è che questo lavoro è tutta farina del mio sacco. Le uniche persone a cui devo dire grazie sono i personaggi che mi hanno raccontato le loro bellissime storie consentendomi di scriverle.
Impaginate malissimo, ecco una serie di foto provenzali che danno l'idea.
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