Il nuovo assetto societario.
L'assetto societario dell'Unità srl vede ora come socio forte, con l'80% delle quote, la società Piesse, che è controllata al 60% da Guido Stefanelli, amministratore delegato della Pessina Costruzioni e habitué delle cene renziane, e per il 40% dal presidente dell’impresa lombarda di costruzioni, Massimo Pessina. La Fondazione Eyu (Europa-Youdem-l’Unità), che fa capo al Pd, è salita al 19,65%, mentre Guido Veneziani (editore tra l’altro di Stop, Top, Vero, Rakam e Miracoli), che si era preso l’Unità e contava di fare del quotidiano fondato da Antonio Gramsci un giornale nazional-popolare con anche venature di rosa, è sceso sotto l'1% ed uscito dal consiglio di amministrazione. La sua presenza nella compagine, ancorché residuale, è probabilmente legata alla fideiussione bancaria di 10 milioni di euro che aveva firmato per garantire al giudice fallimentare l’affitto della testata con impegno al successivo acquisto (un’altra fideiussione da 4 milioni era stata fissata da Massimo Pessina). Per questo il Gruppo Veneziani resterà nella partita de l’Unità come service per la realizzazione degli inserti tematici che saranno allegati al quotidiano e che dovrebbero spaziare dalla salute al tempo libero.
Le incognite e le novità positive.
Le incognite sono ancora molte. Stefanelli e Pessina non hanno esperienze editoriali alle spalle. Del piano editoriale per ora non c’è traccia. Ma si sa che l’Unità di Frulletti dovrebbe avere 24 pagine, costare 1,40 euro e tirare, per i giorni di lancio, oltre 100 mila copie (ma il venduto, prima della chiusura, era sceso a poco più di 20mila copie). Si sa anche, e questa è una notizia sicuramente positiva, che la redazione sarà composta da 33 tra giornalisti e poligrafici, come ha stabilito il nuovo accordo sindacale del 10 giugno, invece dei 25 inizialmente previsti. Inoltre, la redazione centrale resterà a Roma e non andrà a Milano come stabilito in un primo momento. L’accordo è stato approvato dall'assemblea dei redattori dell'Unità con una consistente maggioranza. Il direttore Frulletti terminerà in questi giorni i colloqui con i giornalisti e subito dopo comincerà l'elaborazione dei numeri zero per preparare il ritorno in edicola dello storico quotidiano del Pci e della sinistra.
Il commento del Cdr e del tesoriere Pd
Positivo il commento del vecchio Cdr de l’Unità. "Registriamo un importante passo avanti – scrive - decisivo per il lavoro dei colleghi e per la sicurezza economica delle loro famiglie. Il merito di questo risultato va ascritto, in modo non formale, anche ai pesanti sacrifici che i lavoratori hanno accettato di accollarsi. Come rappresentanza sindacale continueremo ad agire a tutela dei colleghi, vigilando affinché possa concretizzarsi al più presto l'impegno dell'azienda (indicato nell'accordo) ad assumere nuovo personale dal bacino dei giornalisti de l'Unità, se nei prossimi 18 mesi il prodotto riuscirà a guadagnare in modo stabile nuove quote di mercato".
"L'impegno del Pd per la ripartenza dell'Unità – ha commentato invece Francesco Bonifazi, tesoriere del Partito Democratico - è stato al 100%. Noi ci abbiamo "messo la faccia" con la Fondazione Eyu. A questo punto, incrociando le dita, aspettiamo tra pochi giorni, finalmente, l'Unità di nuovo in edicola".
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