Siccome alcuni lettori affezionati del blog me l'hanno chiesto, pubblico anche l'articolo che avevo fatto per l'Unità del 18 agosto sulla beffa delle rate sospese dei mutui per il terremoto.
TERREMOTO, IL RINVIO DELLE TASSE E LA BEFFA DEI MUTUI SOSPESI
Gli interessi sulle rate dei mutui sospese per il decreto del Governo messi dalle banche a carico dei cittadini. Mille euro di costi in più per un mutuo decennale da centomila euro.
IL RINVIO DELLE TASSE
L’Agenzia delle Entrate l’altro ieri ha comunicato che la sospensione delle tasse per le zone terremotate rimarrà solo fino al 30 settembre 2012, «fermo restando la possibilità di regolarizzare entro il 30 novembre, senza applicazione di sanzioni e interessi». Ma il commissario delegato alla ricostruzione, Errani, ieri pomeriggio a San Felice sul Panaro in compagnia del ministro dell’Interno, Cancellieri, non ci sta e rilancia: «Non rinunciamo al rinvio di tutti i pagamenti per chi ha avuto danni a case o imprese ora inagibili. Chiedere di non far pagare le tasse per dieci anni alla popolazione di questa terra sarebbe sbagliato, e anche insensato; ma quello che è giusto è giusto». E precisa: «Chi ha una casa inagibile non dovrebbe pagare l'Imu nel 2013 per quella casa, e chi non può lavorare nella sua impresa, non dovrebbe pagare le tasse». Il Ministro, che è al suo fianco, sorride e commenta: «Sottoscrivo ogni singola parola di Errani». Potrebbe essere il preludio a un ripensamento della decisione dell’Agenzia delle entrate e del Tesoro; nei prossimi giorni si vedrà.
LA BEFFA SUI MUTUI
E mentre la Cgil denuncia che in alcune zone c’è chi ha bellamente ignorato il decreto del Governo, la partita della sospensione di tasse, imposte e rate dei finanziamenti per chi risiede nei Comuni colpiti dal sisma ha anche un altro aspetto. E l’altra faccia della medaglia, di cui finora si è parlato poco e niente, ha un sapore beffardo per i terremotati. È il caso di chi ha mutui o finanziamenti bancari in corso. Il Governo ha sospeso per decreto il pagamento delle rate. Mediamente 4 mensilità, da giugno a settembre (5 per chi aveva la scadenza dopo la prima scossa del 20 maggio). Le banche l’hanno comunicato solo a posteriori ai loro clienti, che si sono così ritrovati un tesoretto in più sul conto. Un sollievo, soprattutto per chi ha avuto danni. «Quelle quattro o cinque rate verranno messe in coda all’ultima, senza nessuna spesa aggiuntiva», hanno dichiarato gli istituti di credito. «Nessun costo per i terremotati», ha confermato l’assessore regionale Muzzarelli, che tiene i rapporti con le banche. Solo un allungamento della durata del mutuo, sembrerebbe.
Ma non è propriamente così. Per i mesi di sospensione delle rate, sul mutuo contratto matura comunque un interesse. Chi lo paga? Per un po’ nessuno ha risposto con chiarezza a questa domanda. Le banche più grosse, Unicredit ad esempio, pareva fossero disponibili ad accollarsi il costo di quegli interessi. «Tanto loro i mutui li hanno soprattutto all’estero, non qua», ha osservato qualcuno. Ma le banche più piccole, soprattutto quelle locali che hanno nei loro portafogli la stragrande maggioranza dei mutui dell’Emilia terremotata, non ne hanno voluto sapere. «Non possiamo accollarci noi quei costi», hanno detto, «se era solo per chi aveva subito danni, si poteva fare. Ma il governo i mutui li ha sospesi per tutti i residenti, anche se il 90% di loro di danni non ne ha avuti. Così matura una montagna di interessi. Se la dovessimo sostenere noi, rischieremmo il fallimento». Così, pare senza comunicarlo, quegli interessi le banche li hanno spalmati sull’insieme delle rate residue.
Noi abbiamo provato a fare un conto approssimativo, su un esempio tipo. Mettiamo che un cittadino abbia un mutuo residuo di 100mila euro da rimborsare in 10 anni. Ebbene, l’interesse per 4 o 5 mesi di sospensione si avvicina, grosso modo, ai mille euro. Spalmati, sono un’ottantina di euro l’anno, 6-7 euro al mese. Ma sono sempre mille euro in più che paga il cittadino. E che vanno a beneficio delle banche. Ecco allora che più di un vantaggio è una beffa. Tanto più che se uno se ne accorge e vuole continuare a pagare regolarmente il suo debito per non versare interessi in più e non allungare la durata del mutuo, gli arriva addosso una mazzata. Perchè la banca ti dà sì la facoltà di recedere dalla sospensione, compilando e firmando un apposito modulo. Ma in quel caso il cittadino deve rimborsare tutte le rate fino ad oggi sospese. Se la sospensione è scattata a maggio perchè la scadenza è dopo il 20, ad agosto dovrebbe pagare 4 rate insieme. Che per la maggior parte della gente non è proprio come pagarne una.
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Io sono uno di quelli fregati da questa sospensione. Mi ritrovo 12 euro sulla rata. Mi chiedevo, legalmente ho qualche speranza di spuntarla?
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