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mercoledì 16 maggio 2018

Governo, spuntano le "talpe": dopo la bozza del contratto ecco il verbale segreto delle consultazioni al Quirinale di Salvini e Di Maio. Mattarella chiama i Corazzieri

Spuntano le "talpe"sulla strada in salita del nuovo governo. Una, non si sa se leghista o pentastellata, martedì ha recapitato a Huffington Post, che l'ha pubblicata, la bozza integrale del contratto di governo. I contenuti della bozza hanno fatto saltare sulla sedia mezza Europa. Salvini e Di Maio non l'hanno smentita. In un comunicato congiunto si sono limitati a dire che quella bozza è una versione vecchia del contratto, che è poi stata "ampiamente modificata". Questa mattina all'alba, ad Huffington Post è stata recapitato un altro plico anonimo: contiene il verbale segreto delle consultazioni al Quirinale di lunedì tra il presidente Mattarella e i leader dei Cinquestelle e della Lega. Di seguito ne pubblichiamo i passaggi più importanti.

Mattarella: "Prego onorevole Di Maio, si accomodi. Il segretario generale Zampetti mi ha riferito della telefonata di ieri in cui avete annunciato che siete pronti, che avete raggiunto l'accordo sul programma e avete un nome per la presidenza del Consiglio".

Di Maio: "Il nome sarebbi io, ma, prima di tutto, devo ancora convincere Salvini. Sul programma, invece, abbiamo stilato una prima bozza del contratto di governo. Stiamo scrivendo la storia, con tanto di firme autenticate".

Il Capo dello Stato lancia uno sguardo sconfortato a Zampetti, allunga una mano in basso e si tocca qualcosa, poi aggiunge sorridendo:"Speriamo che la storia non si offenda; mi faccia vedere". Poi comincia a leggere il documento e a pagina 4, sotto la dicitura "Funzionamento del governo e dei gruppi parlamentari", c'è la regola delle regole: l'istituzione di un Comitato di Conciliazione nel caso di conflitti tra le parti.

Mattarella ha un attacco di tosse, Zampetti gli allunga un bicchiere d'acqua. "Guardi Di Maio, deve avermi portato la bozza sbagliata del contratto, questa deve essere della Casaleggio Associati. Come lei sa, qui invece siamo nelle istituzioni della Repubblica, c'è un Parlamento, un Consiglio dei ministri, l'attività e i conflitti di governo sono regolati dalla Costituzione. Lei capisce bene che un simile Comitato sarebbe incostituzionale".

Di Maio (imbarazzato): "Scusasse presidente, non sapessi che questa regola sui conflitti c'è già. Prima di tutto, la correggeremo".

Mattarella prosegue la lettura. Capitolo giustizia: "Ah, bella questa cosa sulla corruzione, il Daspo per i corruttori. Come allo Stadio, se non hanno la tessera dell'onestà non entrano negli affari pubblici. E chi la rilascia la tessera, Grillo?".

Poi arriva alla pagina 35, dove si parla di Europa e Euro: "Bene, ora che siete diventati europeisti vediamo se avete fatto i compiti a casa come vi avevo assegnato la volta scorsa". (Legge e ad ogni frase la voce gli si abbassa) "Trattati europei da cambiare ...modificare radicalmente il patto di stabilità e crescita ...introdurre procedure e norme concordate che consentano agli Stati di uscire dall'Euro". (Lungo silenzio, poi ad alta voce). "Corazziere Uno? Accompagni questo signore dalla Merkel e lo riporti qui solo quando ha imparato per bene la storia".

Qualche ora dopo arriva al Quirinale Salvini.

Mattarella: "Prego senatore, si accomodi. Come dice? Non è riuscito a parlare con Di Maio? Non si preoccupi, è andato a ripassare la storia e la geografia. Quando ha capito che l'Italia non l'hanno scoperta i Cinquestelle e che Europa non è in America Latina, torna".

Salvini: "Ma dovevo dirgli che su di lui premier non siamo d'accordo, Berlusconi non vuole: il centrodestra è per la staffetta, sorteggiando ad Arcore a chi tocca per primo".

Mattarella: "Di questo parliamo dopo. Ora parliamo del programma. Vedo che la parte sull'immigrazione è evidenziata in giallo: ricollocamento obbligatorio dei richiedenti asilo in Europa, chiusura delle moschee e delle associazioni islamiche radicali... E sui 600 mila clandestini da rimpatriare non dite nulla?".

Salvini: "Manca. E' per questo che ho evidenziato. Non abbiamo ancora trovato il vettore low cost disposto a riportarli indietro, però lo stiamo cercando. Si tratta di almeno tremila voli. Abbiamo sentito Ryanair ma loro sono già overbooking fino a ottobre. Perciò stiamo pensando che si potrebbe sfruttare questo nuovo mercato del traffico aereo per rilanciare Alitalia: il conto lo pagherebbe Berlusconi in cambio della restituzione del titolo di Cavaliere" (Il presidente guarda Zampetti poi alza gli occhi al cielo).

Mattarella legge il capitolo tasse: tre righe, senza un numero, dove si sottolinea che la flat-tax, la tassa piatta al 15% per tutti, cavallo di battaglia della Lega, sarà progressiva, con più aliquote e mantenendo le deduzioni. "Bella questa invenzione della tassa piatta progressiva, l'ha suggerita Toninelli, immagino?".

Poi arriva alla parte sulla politica internazionale e ad ogni passaggio cambia tono ed espressione: "Fedeltà alla Nato": molto bene. "Usa alleati privilegiati": mi sembra un po' poco. "Ritiro immediato delle sanzioni alla Russia": gli cade la stilografica. "Putin interlocutore strategico": si incassa nelle spalle e sulla poltrona, ma rimane in silenzio; c'è ancora la pagina 38 sulla finanza da leggere, la penultima del contratto.

Mattarella: "Come ridurre il debito pubblico italiano di 2.302 miliardi di euro pari al 132% del Pil? Ohhh, finalmente un bel titolo in sintonia con gli interessi del Paese e con l'Europa. Vediamo qual è la vostra proposta: la BCE cancelli i 250 miliardi di debiti italiani in titoli di Stato che si troverà in pancia alla fine del quantitative easing". (Il presidente ha un violento attacco di tosse e diventa paonazzo, Zampetti gli passa un bicchiere d'acqua. Poi si riprende e chiama ad alta voce) "Corazziere Due? Chiami la Neuro, c'è un TSO da fare. E lei, senatore, sa dove si può mettere il contratto di governo e la staffetta sul premier? Zampetti, glielo spieghi lei".

Dichiarazioni all'uscita dalle consultazioni con Mattarella.

Salvini: "Ci sono problemi e divergenze su punti qualificanti del programma. La Lega non è disponibile a scendere dalla ruspa. O troviamo un accordo o ci salutiamo".

Di Maio: "Io speriamo che me la cavo".





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