Post più popolari

martedì 12 novembre 2013

Spese facili in Regione, adesso spuntano pure le ricariche telefoniche per parenti e giornalisti amici


E adesso spuntano pure le ricariche telefoniche a parenti, collaboratori e a qualche giornalista amico nell’inchiesta della Procura di Bologna sulle spese facili dei gruppi consiliari della regione Emilia-Romagna.

E’ l’ultima anticipazione dopo quelle sui pranzi nei ristoranti vip, i week-end "di lavoro" a Venezia e Amalfi, e lo scontrino da 50 centesimi per la pipì alla stazione dei consiglieri Pd; dopo i banchetti per 50 persone in trattoria, i mega-rimborsi chilometrici e i gioielli per le segretarie dei berlusconiani; dopo le cene di beneficienza e la tutina per il figlioletto dell'assessore che la consigliera Udc Silvia Noè, cognata di Pierfinando Casini, si è fatta rimborsare, così come ha fatto il gruppo Idv con le mimose regalate l’8 marzo alle dipendenti della Regione e l’omaggio floreale a un’amica amministratrice per la nascita della figlia; dopo il divano letto, il phon, i 30 megafoni e le 100 sedie messe in nota spesa dai fustigatori grillini, che fanno del taglio dei costi della politica e della moralità pubblica la loro bandiera ma trovano che sia normale e legittimo pagare con i soldi della Regione il pranzo ai collaboratori, usando i rimborsi come buoni pasto, e l'attività politica del Movimento.

E ancora si deve fare chiarezza sull’uso istituzionalmente corretto del “tesoretto” più corposo, quello delle consulenze e delle collaborazioni attivate dai gruppi consiliari e dall’ufficio di presidenza.

Nei 18 mesi presi in esame dagli inquirenti, i diversi gruppi avrebbero speso 750mila euro per i contratti fatti ai vari collaboratori, in gran parte ex amministratori o amici di partito. E l'elenco delle consulenze attivate, consegnato alla Procura, sarebbe ancora parziale e largamente incompleto. 

A quasi un milione di euro ammonterebbe invece la spesa sostenuta nel quinquennio 2007-2012 dall’ex presidente Pd dell’Assemblea legislativa, Matteo Richetti – il giovane modenese rampante soprannominato anche “il Jfk di Fiorano”, già braccio destro di Matteo Renzi e ora deputato – e dai due vice presidenti – Enrico Aimi del Pdl e Sandro Mandini dell’Idv - per incarichi e prestazioni professionali.

E mentre qualche media locale comincia a scrivere di numerosi avvisi di garanzia che sarebbero in arrivo a breve, il Corriere di Bologna si spinge ad ipotizzare lo scioglimento anticipato dell’Assemblea legislativa (la legislatura scade nel 2015) se l’inchiesta dovesse ulteriormente allargarsi e coinvolgere oltre ai capigruppo anche un numero consistente di consiglieri regionali.

Nessun commento:

Posta un commento