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sabato 18 maggio 2013

Ordine, i giorni del voto. Cinque liste, più di 70 candidati, tanta confusione e un rompiscatole che corre da solo: io

Ordine, i giorni del voto.
Elezioni Ordine giornalisti, si vota domenica 19 dalle 10.30 alle 15.30 e lunedì 20 dalle 10 alle 13. Stessi orari per il ballottaggio del 26 e 27 maggio. I seggi sono soltanto a Bologna (Strada Maggiore 6), Parma (Hotel Toscanini, Via Arturo Toscanini 4)e Cesena (Hotel Alexander, Piazzale Karl Marx 10). 

Per i professionisti votano solo i professionisti. Io sono candidato al Consiglio nazionale (scheda arancione) e corro da solo. Faccio il rompiscatole contro gli inciuci locali e nazionali, contro chi predica la riforma e l'innovazione ma non fa nulla per cambiare lo status quo, contro le ingiustizie, gli sprechi e i "merenderi" di ogni latitudine. Voglio difendere l'indipendenza, la qualità e la dignità di questo nostro bellissimo e delicato mestiere. Per votarmi dovete scrivere il mio nome e cognome sulla scheda arancione.

Per maggiori informazioni:
http://visanik.blogspot.it/2013/05/domenica-e-lunedi-il-voto-per-lordine.html

Ed ecco come la vedo io.
IN PILLOLE. L'Ordine o cambia o muore. Riforma radicale. Albo unico. Giornalista è chi lo fa di mestiere, si è formato per farlo e ha passato l'esame di Stato. Taglio drastico dei consiglieri nazionali, dei costi e dei rimborsi (oggi siamo più di 150, ogni consiglio costa la bellezza di 130mila euro). Formazione di qualità in accordo col sindacato e gli editori, con l'istituzione dell'Albo dei formatori, gratuita per i colleghi sull'etica, il diritto e l'aggiornamento professionale. Vigilanza severa sul rispetto della deontologia per difendere l'indipendenza e la qualità del nostro mestiere. Limite dei due mandati e incompatibilità tra le diverse cariche all'interno della categoria (se uno sta all'Ordine non sta al sindacato, all'Inpgi o alla Casagit). Stop alla "concorsopoli" nella pubblica amministrazione: trasparenza nelle selezioni dei giornalisti, assunzione dei più bravi e non dei raccomandati, maggiore professionalità e autonomia degli uffici stampa.

PIU' IN DETTAGLIO
http://visanik.blogspot.it/2013/05/elezioni-ordine-giornalisti-quel-che-ho.html 

Perché tante liste e candidati?
Qualche considerazione finale. Ma se dell'Ordine ai colleghi giornalisti interessa poco o niente, perché secondo voi ci sono ormai più candidati che probabili votanti? Io ho contato finora 5 liste e 75 candidati in Emilia-Romagna, dove tre anni va votarono circa 600 tra professionisti e pubblicisti, su oltre 6.200 iscritti. Il rapporto un candidato ogni 8 votanti deve essere un record mondiale. Neppure le parlamentarie di Grillo erano arrivate a tanto: lì almeno per diventare deputato o senatore servivano i voti dei condomini oltre a quello dei parenti e degli amici più stretti.

Un affollamento davvero singolare, dunque. Con liste allestite in fretta e furia al novantesimo minuto (come quella di Senza bavaglio). E con il presidente uscente del Consiglio regionale dell'Ordine, Gerardo Bombonato, che decide solo 10 giorni prima del voto, dopo aver saputo della candidatura di Beppe Errani alla presidenza, di ripresentarsi per la quarta volta, per un quarto mandato. C'è da sperare che non finisca come nel Lazio, dove Bruno Tucci, presidente da 18 anni, quando ha saputo che i suoi ex sostenitori del centrosinistra puntavano su un volto nuovo, Paola Spadari, ha fatto il salto della quaglia e si è presentato in lista con il presidente nazionale Enzo Iacopino, fino a ieri suo (e nostro) avversario politico. 

Tante liste, tanti candidati e programmi spesso sovrapponibili, con alcune concessioni alla demagogia (il Free-Ccp che scrive "l'Ordine deve essere il migliore amico dei giornalisti" e che "bisogna separare il grano dal loglio", ad esempio) e qualche svarione pericoloso per il futuro della nostra professione (Giornalismo Libero che propone la fine dell'esclusiva, per citarne uno).  

Non voglio fare della dietrologia, pensare a candidature fatte apposta per contrastare qualcun altro o garantirsi rendite di posizione. O, peggio ancora, immaginare interessi legati ad altro, come ad esempio al business della formazione prossimo venturo. Ma il mistero di questa insolita e affollata corsa all'Ordine rimane. Mi piacerebbe scoprire il perché. Aiutatemi a capirlo, se potete. Dite la vostra in questo blog.
 
Intanto sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta a reagire - rispondendo con l'auto-candidatura al consiglio nazionale - a chi non mi ha voluto in lista per un secondo (e ultimo) mandato perchè avevo rotto le scatole su "concorsopoli" e le selezioni ad personam dei giornalisti nella pubblica amministrazione.
http://visanik.blogspot.it/2013/02/aaa-giornalista-cercasi-si-scomodano-in.html

Ho deciso di andare da solo, senza la copertura di nessuna lista, senza alleanze o pacchetti di voti. Probabilmente non ce la farò a essere eletto. Ma se col vostro aiuto ci dovessi riuscire, in questa situazione poco chiara un rompiscatole a Roma che fa domande, cerca risposte, combatte i privilegi e le ingiustizie, potrebbe anche essere utile. O no? 

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