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mercoledì 3 ottobre 2012

Costi politica, blitz della Finanza nel giorno in cui l'Emilia-Romagna decide nuovi consistenti tagli

L'Emilia-Romagna e i costi della politica. L'articolo di oggi nelle pagine nazionali de l'Unità con un cappello aggiunto a posteriori.

La Guardia di Finanza si presenta in Regione per cominciare il sequestro di montagne di carte nel giorno in cui l'Assemblea legislativa approva un nuovo, consistente taglio ai costi della politica regionale. Era già successo per le interviste tv a pagamento. Per la Procura si è trattato soltanto di coincidenze. Per la politica della ricerca di massima visibilità. Per questo tra i consilieri, capigruppo soprattutto, c'è irritazione e disappunto. "L'Emilia-Romagna non è il Lazio", dicono.

L’Assemblea legislativa non ci sta a finire nel calderone delle «spese pazze» della politica regionale e ad essere associata al Lazio o al Piemonte. Dopo aver fatto da apripista all’abolizione dei vitalizi - le «pensioni d’oro» che i consiglieri regionali maturano anche solo dopo una legislatura - ed essere stata presa a modello nazionale per il costo pro-capite (l’attività del Consiglio costa 8 euro a cittadino, tre volte meno del Lazio, 5 meno della Sicilia), vara la quarta manovra in due anni con un nuovo corposo taglio ai costi della politica regionale.

Lo fa con una risoluzione unitaria in favore dell’azzeramento immediato delle spese di rappresentanza dei consiglieri e di una riduzione del 30% al finanziamento dei gruppi consiliari, delle commissioni e delle strutture speciali (come l’ufficio di presidenza e il servizio informazione e comunicazione).
Il risparmio annuo è quantificabile in 3 milioni di euro. La riforma, che diventerà pienamente operativa dal prossimo gennaio, prevede anche la pubblicazione on line di tutte le spese dei gruppi consiliari dal 2005 in poi e il controllo dei bilanci da parte della Corte dei Conti.

Intanto tra i gruppi gira un’altra bozza di legge unitaria per una nuova limatura sui vitalizi. Alla cancellazione, prevista dalla prossima legislatura, potrebbe aggiungersi ora una norma per elevare l’età del godimento del vitalizio, per chi lo avrà maturato, dagli attuali 60 a 67 anni, come i «normali» pensionati post-Fornero. Previsto anche il divieto di cumulo del vitalizio con altre indennità pubbliche.


Ma nel giorno in cui l’Emilia-Romagna vara e preparara questi nuovi provvedimenti, la Guardia di Finanza si presenta nella sede della Regione per acquisire tutta la documentazione sulle spese dei gruppi consiliari della scorsa legislatura (2005-2010) e di quella in corso. Un blitz previsto e annunciato, dal momento che nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Bologna aveva aperto un’indagine conoscitiva che poi è diventata un’inchiesta contro ignoti per peculato. Ma che, avvenendo in concomitanza con i lavori dell’Assemblea, crea nervosismo e disappunto tra i gruppi consiliari.

Il governatore, Vasco Errani, però minimizza: «È una cosa annunciata. Da noi massima collaborazione». E il capogruppo del Pd, Marco Monari, aggiunge: «Il disappunto è per l’istituzione. Non è bello vedere qui la Finanza. Non è bello vedere che c’è chi ci vuole mettere nel tritacarne come gli altri. La risoluzione unitaria approvata oggi e questa nuova riforma sono la migliore risposta che potevamo dare».

«Difendiamo la dignità della nostra Regione - dice il capogruppo di Sel, Gian Guido Naldi - mentre qui lavoravamo a tagliare ancora i costi, nel Lazio aumentavano i fondi ai gruppi consiliari. Mi pare ci sia una bella differenza». L'irritazione non riguarda solo i politici. «Sono un po’ irritato da questa tendenza dei media a fare di ogni erba un fascio», ha commentato il presidente regionale di Confindustria, Gaetano Maccaferri.

Soddisfatti, intanto, i “grillini”, che sulla trasparenza avevano minacciato la rottura. Loro volevano la pubblicazione di tutte le spese dei gruppi, scontrini compresi, dal 2005 in poi. L’accordo tra i gruppi prevedeva di mettere tutto on line solo dal gennaio 2013. Alla fine è stato raggiunto un accordo per rendere pubblico tutto. Commenta il grillino «ribelle» Giovanni Favia: «Qui non si troveranno Batman, perchè è chiaro che non siamo il Lazio, ma potrebbe esserci qualche Robin...».

Mettere tutto on line sarà comunque complicato. La Finanza ieri ha acquisiti i supporti informatici dei rendiconti di spesa dei gruppi. Successivamente avverrà l'acquisizione degli atti su carta, una parte in copia e una parte in originale. Si tratta di una mole di almeno 400 faldoni, che oggi in gran parte si trova in un deposito.





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