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giovedì 21 febbraio 2019

"La ragazza ribelle", in libreria l'ultimo mio libro ispirato alla incredibile storia umana e politica di Annunziata Verità, la mitica Nunziatina

Ci siamo. Il libro ispirato alla straordinaria e incredibile vicenda umana di Annunziata Verità, per tutti Nunziatina, è stampato e comincia a essere presente nelle librerie. Si intitola "La ragazza ribelle", che è rappresentata molto bene dalla bella foto di copertina che mostra una grintosissima Nunziatina al mare, tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Il sottotitolo è il seguente: "Annunziata Verità: storia, amori e guerra di una sopravvissuta alla fucilazione fascista". L'editore è Carta Bianca di Faenza. Pagine 126 compreso un corposo inserto fotografico. In contro-copertina un'altra foto d'epoca: Annunziata che subito dopo la guerra pedala al fianco del suo nuovo compagno, Riccardo Donati, Barisan, figura epica dell'antifascismo faentino. Finito di stampare a febbraio, prezzo di copertina 15 euro, già reperibile nelle librerie di Faenza, tra pochi giorno lo sarà anche in altre librerie locali e nelle Librerie Coop di Romagna e Bologna. E' inoltre già prenotabile in tutte le principali librerie on line (IBS, Feltrinelle, Mondadori, Rizzoli, ecc.) oltre che su Amazon o, direttamente, all'autore e a Carta Bianca.



Nei giorni scorsi ho portato il libro alla Nunziatina, che oggi ha 93 anni ma è ancora bella arzilla e lucida. Avevo raccolto a più riprese la sua testimonianza, i suoi racconti che sono l'ossatura del libro, ma non le avevo fatto leggere le bozze. Avevo avvertito la nipote, Federica, ma all'Annunziata ho voluto fare una sorpresa. L'ho chiamata e le ho detto: "Domani ti vengo a trovare". Ci sono andato con mia figlia Ilaria (nella foto),




Gabriele Albonetti (autore della bellissima e generosa prefazione), Franco Conti e Sauro Bacchi dell'ANPI (che assieme alle Associazioni Aurora e Cà di Malanca, all'Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea in Ravenna e provincia, allo Spi-Cgil e all'Auser di Faenza sostengono la pubblicazione e la diffusione del volume), con un mazzo di fiori e il libro. Quando ha visto la copertina Nunziatina si è emozionata, ma era contenta. La nipote aveva portato i pasticcini, abbiamo fatto un brindisi. Subito dopo, però, mi ha detto: "Voglio poi vedere se hai scritto bene, e tutto quello che ti ho raccontato". Stamane l'ho richiamata: "L'hai letto?". "Sì, hai scritto bene". Sono felice che le sia piaciuto. Piace anche a me: di quelli che ho scritto è quello che mi piace di più. Le ho annunciato la prima presentazione, che faremo martedì 26 marzo, alle ore 18, nella sala del Consiglio comunale di Faenza, con la partecipazione di Gabriele Albonetti, di Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI e, naturalmente, di Annunziata Verità. Le ho detto: "Mi raccomando, ti voglio in forma e in ghingheri". E lei: "Ci sarò, se sono ancora viva".




Quella della Nunziatina è una storia pazzesca. "Se la vita fosse un romanzo o un film, quella di questa ragazza si potrebbe intitolare la donna che visse due volte, riecheggiando il classico della letteratura
gialla di Boileau e Narcejac e il relativo famosissimo film di Hitchcok - ha scritto Gabriele nella sua prefazione - ma la vicenda di Nunziatina è stata straordinariamente reale". Già. Il romanzo "naturale", rocambolesco, appassionante ma - per l'appunto - incredibilmente reale di una piccola grande donna che evidenzia anche - sottolinea ancora Albonetti - il ruolo di primo piano, troppo a lungo sottovalutato, svolto dalle donne nella Resistenza. La vita quasi mitologica di una ragazza ribelle, staffetta partigiana, scampata a 18 anni alla fucilazione, ma anche, nell'età adulta, la vita di una donna che ha continuato la sua personale e tenace battaglia per la giustizia, la libertà, l'emancipazione femminile. 


Condannata a morte per "complicità con i ribelli". Fucilata dalla Brigata Nera. Sopravvissuta fingendosi morta sotto i cadaveri di altri quattro sventurati giustiziati assieme a lei. La fuga avventurosa dai fascisti che vogliono "finire il lavoro", ferita ed esausta, fino a raggiungere prima il rifugio in montagna di Silvio Corbari (che pochi giorni verrà catturato e ucciso assieme ai suoi compagni a Cà Cornio), poi la formazione partigiana del GAP faentino, e quindi la salvezza. Poi, dopo la fine della guerra, la ricerca tenace dei suoi aguzzini, con lei piccola e minuta che li affronta senza paura, li spaventa, li mette in fuga. 

Ma anche le scelte amorose al di fuori degli schemi degli anni Quaranta e Cinquanta, "libera" e indipendente alla guida di una Vespa e in minigonna negli anni Sessanta, testimone dal suo posto di bidella al liceo del femminismo, della lotta per l'eguaglianza e la parità di diritti  che farà poi grandi passi avanti nel decennio riformatore degli anni Settanta. Infine, in età più avanzata, icona dell'antifascismo e della conservazione della memoria. Fino alla scelta di raccontare per intero, per la prima volta, a 93 anni, la sua incredibile vicenda umana e politica narrata e romanzata in questo libro.







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