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domenica 7 ottobre 2018

"L'eccidio dei martiri senza nome", buona la prima a Brisighella



C'erano i parenti di una delle vittime conosciute, il forlivese Gino Carnaccini, tra cui la nipote Luciana Carnaccini che mi aveva raccontato la storia di Gino e della sua famiglia. E che ora, emozionata, mi dice: "Ci sono voluti 73 anni e il tuo libro prima che questa storia uscisse dall'oblio; fino all'anno scorso nessuno aveva mai ricordato mio zio, ragazzo splendido, arrestato per strada, innocente, fucilato a Casale a soli 25 anni".
C'erano i volontari dell'ANPI di Prato, la città della seconda vittima a cui è stato possibile dare un nome, Amilcare Piancaldini, 36 anni, padre di tre figli piccoli, sfollato sull'Appennino, fermato per caso nella zona del Verghereto mentre tornava dal lavoro e pure lui fucilato pochi giorni dopo a Casale.
C'era la famiglia cesenate dei Comandini che ebbe un congiunto, Pasqualino, fucilato a soli 17 anni dai fascisti sul lago di Quarto e suo fratello Agostino che a vent'anni andò con i partigiani col nome di battaglia "Volpe", che dall'esperienza di recupero della memoria frutto del lavoro di ricerca mio, di Luciana Laghi e Tiziana Montanari dell'ANPI di Brisighella, dopo la pubblicazione del libro hanno deciso di rimettere in piedi la sezione dell'ANPI a Cesenatico. 
C'era la mia mamma, che per prima, una ventina di anni fa, mi raccontò la storia di quell'eccidio dimenticato, e c'erano altri anziani delle valli di Casale che vissero in prima persona l'angoscia e il dramma di quei giorni di inizio agosto del 1944. 
C'erano i brisighellesi, i meno giovani accompagnati dai figli e dai nipoti, il sindaco Davide Missiroli che ha moderato con bravura il dibattito, la storica Dianella Gagliani che ha ci ha regalato una bella lezione di storia sul fascismo, le atrocità tedesche, il ruolo dell'aristocrazia e delle famiglie "bene" di Brisighella dopo la caduta di Mussolini e l'8 settembre 1943. 

C'era tanta gente, una bella atmosfera, un po' di commozione e alla fine la eccellente interpretazione del duo Italo-cubano Evelio Tieles Ferrer (violino) e Giancarlo Peroni (pianoforte) delle musiche di Beethoven, Mozart, Debussy e Varotti.



Per tutto questo sono molto contento di com'è andata, sabato 6 ottobre, la presentazione del mio ultimo libro nel teatro comunale "Maria Pedrini" di Brisighella. Un teatro che mi porta fortuna: presentai lì il mio primo libro, "Arriverà quel giorno", sulle lettere dei brisighellesi dal fronte e dai campi di prigionia, nel 2000, e fu una bellissima e partecipatissima iniziativa. Ora quel teatro Ottocentesco, che è un autentico gioiellino, è malridotto, da anni in disuso. Ma il Comune ci ha concesso l'uso della platea, mentre nei giorni scorsi è arrivata la conferma di un primo importante finanziamento regionale per il suo restauro, che dovrà però essere sostenuto anche con altri fondi per poter completare l'opera e riportare il teatro alle sue funzioni. 

Grazie all'ANPI di Brisighella per l'impegno che ha messo in questa iniziativa. Grazie al sindaco Missiroli e a Dianella Gagliani. Grazie a tutti per la partecipazione. Grazie a Brisighella.
La prossima presentazione la farò a Forlì sabato 20 ottobre alle 17, nella sede dell'Istituto storico della Resistenza. 

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