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giovedì 24 novembre 2016

Il cumulo gratuito dei contributi previdenziali anche per precari, giornalisti e professionisti. Passa alla Camera l'emendamento per cui mi sono battuto

Contrordine. Il cumulo gratuito dei contributi previdenziali per tutte le categorie di lavoratori è stato approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. Dopo l'ok della Commissione Lavoro era stato accantonato perché c'era la contrarietà del Governo e sembrava perciò destinato al binario morto. Ma uno schieramento trasversale di deputati (Gnecchi, Gigli, Palese, Mottola e altri) l'ha resuscitato ed è riuscito a farlo passare. Se arriverà anche l'ok del Senato, diventerà legge, cancellando così la vergogna delle ricongiunzioni onerose che da sei anni costringono i lavoratori a pagare due volte, e a peso d'oro, i contributi già versati. Significa che se uno ha maturato i requisiti anagrafici e contributivi per la pensione (ad esempio 40 anni di contributi e 62 di età, come sarà anche per i giornalisti a partire dai prossimi anni con la riforma dell'Inpgi) ma i contributi li ha versati in parte alla gestione Inpgi per i dipendenti (almeno 20 anni) e in parte alla gestione separata Inpgi per gli autonomi e i precari, o ad altri istituti previdenziali, potrà andare comunque in quiescenza senza dover ricongiungere il tutto nella gestione principale pagando una valangata di soldi, come accade oggi. Semplicemente, ciascuna gestione pagherà pro-quota il suo pezzo di pensione maturata.


Quando partimmo, il 1 marzo con la conferenza stampa organizzata da me e Daniela Binello alla Camera, non ci credeva nessuno: nè la Fnsi e le Associazioni stampa Romana ed Emiliano-Romagnola - che avevano dato una adesione solo formale all'iniziativa - nè, probabilmente, gli stessi parlamentari che avevamo coinvolto: i deputati Marialuisa Gnecchi e Sandra Zampa e il senatore, Giorgio Pagliari (tutti e tre del Pd). Eppure sembra che ce l'abbiamo fatta. Il cumulo gratuito dei contributi per chi li ha versati in gestioni diverse, ai fini dal raggiungimento sia della pensione di anzianità sia di quella di vecchiaia viene esteso anche all'Istituto di previdenza dei giornalisti (Inpgi) e alle altre Casse privatizzate, quelle dei professionisti (medici, architetti, ingegneri, ragionieri, geometri, commercialisti, agenti di commercio, ecc). Lo prevede l’emendamento approvato oggi, giovedì 24 novembre, dalla Commissione Bilancio della Camera, all’articolo 29 della Legge di Stabilità 2017.

Inizialmente il governo aveva previsto la facoltà del cumulo gratuito soltanto per le gestioni previdenziali che fanno capo all'Inps. Aveva così cancellato l'ingiustizia vessatoria del ricongiungimento oneroso dei contributi solo per una parte dei lavoratori, escludendo 1,7 milioni di professionisti, precari e giornalisti che sono assicurati con Istituti previdenziali autonomi. Si tratta della norma introdotta nel 2010 da Sacconi- Berlusconi che ha costretto in questi anni chi ha lavorato con contratti di lavoro e previdenze diversi (autonomi, partite Iva o cococo invece di lavoro dipendente; Inps, Casse autonome, gestioni separate) a pagare due volte, con importi esorbitanti, i contributi da ricongiungere nell'Istituto di previdenza principale per poter andare in pensione. Una vera e propria estorsione di Stato.

Se l'emendamento sarà confermato anche dal Senato, il cumulo gratuito verrà esteso a settori professionali caratterizzati da una forte mobilità e da contratti non subordinati, spesso aticipici, e aprirà un canale di uscita flessibile in settori che nel ultimi anni a causa della crisi e della precarizzazione del lavoro hanno registrato un crescente numero di versamenti a gestioni diverse. Si pensi al mondo del giornalismo e dell'editoria, dove ormai le assunzioni a tempo indeterminato (Inpgi1) sono una rarità, mentre proliferano partite Iva, frelance e contratti di collaborazione (Inpgi2 o altre gestioni separate). L'impegno di spesa per questo allargamento è ipotizzato in 430 milioni nel primo triennio. In questo periodo si stima che i pensionamenti consentiti dalla nuova norma possano essere oltre 45mila.

Le Casse privatizzate avranno, nel breve periodo, un maggior esborso dovuto al maggior numero di pensionamenti e un minor introito per il mancato gettito delle "estorsioni" dei ricongiungimenti onerosi, ma pagheranno pensioni più basse e quindi nel medio-lungo periodo potrebbero addirittura avere un risparmio. Comunque le Casse - ad eccezione dell'Inpgi che nei giorni scorsi a Bologna con la presidente Marina Macelloni e la direttrice Mimma Iorio si è detta favorevole al cumulo, anche tra Inpgi 1 e Inpgi2 - sono contro l'allargamento del cumulo e potrebbero fare pressioni per cambiare la norma al Senato, o anche imboccare la strada del ricorso costituzionale. Occorrerà quindi vigilare per evitare sorprese al Senato. Occorrerà,soprattutto, che le molte migliaia di lavoratori interessati si mobilitino affinché le Casse privatizzate invece di assecondare l'interesse dei propri iscritti cerchino di confermare lo staus quo e i loro interessi contingenti di Istituto.

2 commenti:

  1. Si potrebbe prevedere la stessa norma anche per la Laurea non riscattata?

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  2. Un'ottima notizia, finalmente. Speriamo che ora il Senato non faccia scherzi... Grazie a chi si è impegnato per risolvere una questione di equità sociale tanto macroscopica che gridava vendetta.

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