Post più popolari

mercoledì 23 dicembre 2015

Legge di stabilità, i bonus di Renzi si sono mangiati le pensioni degli over 55



Nella legge di stabilità 2016 che il Senato si appresta ad approvare definitivamente, tra i tanti "bonus" sbandierati dal premier Renzi un "malus" di sicuro c'è, e non è quello dei "gufi". Si potrebbe definire "il malus" Poletti, ovvero la promessa disattesa dell'attesa controriforma Fornero sulle pensioni. Nella Finanziaria non c'è traccia di fondi per lo "scivolo pensionistico" degli over 55 disoccupati che sono troppo vecchi per trovare un nuovo lavoro e troppo giovani per andare in pensione.

E nemmeno c'è traccia di fondi per il "reddito minimo garantito" proposto dal presidente Inps, Boeri, per questa particolare categoria di "sfigati" che sta crescendo di anno in anno e, secondo le ultime stime, ha raggiunto a fine 2015 le 600mila unità. Sta di fatto che le risorse disponibili sono andate tutte ai "bonus", mentre la cura del nostro "malus" pensionistico è stata rinviata (forse) all'anno prossimo.

Le promesse di Poletti e il piano di Boeri

E pensare che c'eravamo parecchio illusi. Ad aprile il ministro Poletti, commentando la proposta di Boeri sul reddito minimo, diceva: "L'idea del Governo è che bisogna pensare prima a quelli che hanno perso il lavoro. La categoria dei 55enni usciti dal mondo del lavoro che non hanno ancora maturato i requisiti per la pensione è, probabilmente, la categoria più penalizzata dalla crisi. Il governo è impegnato a trovare una soluzione".

Il piano del presidente dell'Inps, che contemplava anche l'ipotesi del pensionamento anticipato con un assegno più basso, a maggio approdava alla Commissione affari sociali alla Camera per essere a giugno sul tavolo del Governo. Ma il piano non convince Renzi. Per realizzarlo bisognerebbe mettere mano al taglio di centinaia di migliaia di pensioni alte per finanziare le uscite anticipate dei più sfortunati, e in tempo di tagli di tasse e di elargizione di bonus, sarebbe, politicamente, una faccenda piuttosto complicata da gestire.

Tuttavia, a settembre, il buon Poletti, in visita a Modena, ci riprova: "Stiamo lavorando sulla riforma delle pensioni. Bisogna risolvere l'aspetto legato allo scalino alto introdotto dalla Fornero che blocca il turn over". Tra le ipotesi spunta la "opzione uomo", sulla falsariga della "opzione donna" (in pensione anticipata con 57 anni di età e 35 di contributi), per consentire anche ai maschi over 55 che hanno perso il lavoro di andare in pensione con 3 anni di anticipo e con un taglio dell'assegno legato non al ricalcolo contributivo ma alla "equità attuariale", cioè al tempo più lungo di prevedibile percezione dell'assegno. Allo studio ci sono anche altre ipotesi, come il "prestito pensionistico", una sorta di assegno di solidarietà per anticipare la pensione nelle situazioni di maggiore sofferenza.

Ma Renzi blocca tutto: pagano di più i bonus
Ma a ottobre il premier stoppa definitivamente il ministro del lavoro. È Repubblica a fare lo scoop: "Non ci sono le risorse, slitta la riforma Poletti, nessuna revisione della legge Fornero almeno fino al 2016. Scivolo pensionistico e reddito minimo non saranno nella legge di stabilità". Così a novembre Boeri deve presentare solo soletto, come Inps, il pacchetto di proposte che il Governo non ha voluto accogliere. Probabilmente più per calcoli di consenso che per mancanza di coperture. La politica del taglio delle tasse e dei "bonus" a pioggia, politicamente ed elettoralmente rende sicuramente di più che rimettere mano nella intricata faccenda pensionistica.

Poco importa se le persone disoccupate tra i 55 e i 65 anni di età sono triplicate nell'arco di sei anni, e se quella è la fascia di età dove la povertà è aumentata di più durante la Grande recessione. Poco importa se per un altro anno almeno ci saranno centinaia di migliaia di persone senza lavoro, pensione, reddito, ormai esauste e alla deriva, che non sapranno come tirare avanti. Non è più tempo di piangersi addosso, di occuparsi di "gufi" e "sfigati". Questo è l'anno dell'ottimismo, del governo finalmente "amico" degli italiani. Anche se non proprio di tutti. Buon Natale.

Nessun commento:

Posta un commento