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mercoledì 11 novembre 2015

Merola e la politica bolognese ora imitano Fantozzi: Il Passante Nord? E' una cagata pazzesca.

Hanno scherzato. Il Passante Nord, come direbbe Fantozzi, è una cagata pazzesca. Sì, vabbè, prima erano tutti d’accordo di farlo - Regione, Provincia, Comune di Bologna e anche diversi Comuni della Pianura purché Autostrade concedesse loro qualche “opera compensativa” alla colata di cemento e asfalto su 800 ettari di verde e fertile campagna – ma mica ci hanno mai creduto davvero. Era solo un modo per tenere aperto il gioco politico delle parti con il Governo. E poco importa se perfino Autostrade – che per realizzare quell’ecomostro è stata costretta a stanziare 1,3 miliardi di euro (che poi, saranno mai esistiti? Saranno mai stati veri quei soldi?) – non l’ha mai voluto perché gli studi tecnici dicono che il Passante, per aggirare a Nord-Est il capoluogo con una parabola lunga una quarantina di chilometri tra Ozzano e Borgo Panigale, intercetterebbe solo il 12% del traffico che attualmente attraversa Bologna sulla A14 e ci vorrebbero almeno 60 anni per rientrare dall'investimento. Poco importa se le popolazioni dei territori interessati non ne hanno mai voluto sapere, se un combattivo comitato ha dimostrato che si potrebbe risolvere il problema del “nodo” bolognese in modo molto più semplice e meno invasivo, spendendo tre volte di meno, e se gli urbanisti e per ultimo perfino gli ingegneri dell’Università di Bologna hanno definito “inutile” quella bretella autostradale.

Son ragazzi, hanno scherzato.
Son ragazzi. Hanno scherzato. Lo scherzo è durato qualche lustro di troppo, ma nel frattempo i ragazzi son diventati grandi e ora non scherzano più: ragionano. Il Passante non sarà il nostro ponte sullo Stretto. Nove sindaci della pianura, dopo una serie infinita di dico-non dico, in un vertice nella sede provinciale del Pd pare che abbiano finalmente deciso di pronunciare quattro parole chiare: “Non si può fare”. Anche se poi, nel documento ufficiale approvato, il no è più sfumato, si dice, in sostanza, che il nuovo progetto di Autostrade (che peraltro non è stato reso pubblico) è “peggiorativo” del precedente, che “così”, senza i correttivi e le misure compensative “non si può fare”, che forse sarebbe meglio cominciare a “realizzare la terza corsia della Tangenziale”. Poi i sindaci sollecitano la Regione a spuntare entro Natale da Autostrade i miglioramenti richiesti (leggi più soldi per i territori), pena il no definitivo.

Il de profundis di Merola e del Pd
Ma anche il sindaco di Bologna, nel frattempo, sotto la spinta di una difficile campagna elettorale alle porte, pare sia diventato più grande e saggio. Tanto che mercoledì 11 novembre ha sentenziato il de profundis per il Passante. Merola, con il sostegno del segretario Pd Critelli, ha spiegato – udite udite – che, in effetti, una alternativa più ragionevole è possibile: si può intervenire chirurgicamente facendo una terza corsia lungo il tracciato attuale della Tangenziale, per ora dalle Lame a San Donato poi per tutto il tratto. Con costi infinitamente più bassi, niente consumo di territorio, lavori più rapidi. Ma va! Si dirà, meglio tardi che mai. Anche se poi è ancora da vedere se rinsaviranno pure il governatore Bonaccini e l’assessore regionale alla mobilità Donini, rimasti ormai con la vice presidente Gualmini, gli industriali e i costruttori i soli “pasdaran” dell’opera.

Oltre al rinsavimento sul, Passante, c’è quello sul tram
Quello sul Passante non è il solo rinsavimento dei “ragazzi” e della politica bolognese. L’altro, più comico, è sul tram. Merola, affossando si spera definitivamente la “bretella autostradale”, se n’è uscito con questa rivoluzionaria proposta: “Si utilizzino parte dei 1.300 milioni stanziati da Autostrade per realizzare la terza corsia della Tangenziale e parte per riportare, dopo 52 anni, il tram a Bologna”. L’idea sarebbe quella - di assoluto buon senso ma sempre trascurata perché probabilmente farebbe poco business - di sfruttare il sedime della vecchia linea ferroviaria di cintura per realizzare un sistema tramviario che colleghi la Stazione centrale al Caab (dove sorgerà il parco agroalimentare Fico), passando per la Fiera, con possibili diramazioni verso le nuove sedi del Cnr, del Polo tencologico e dell’Università al Navile.

Dal Metrò al Crealis, il “tourbillon” dei finanziamenti
Vi chiedete perché comico? Dunque, ricapitoliamo. Con Imbeni, negli anni Ottanta, Bologna ottiene il primo finanziamento per fare la metropolitana. Con Vitali, negli anni Novanta, quei fondi vengono dirottati sulla metrotramvia della verde Donati. Con Guazzaloca, nel nuovo millennio, gli stessi finanziamenti per il tram vengono dirottati sul Civis, che doveva essere un tram moderno a guida automatica e invece si è rivelato una “sòla”. Con Merola, nel secondo decennio del nuovo secolo, dopo un lungo tira e molla col Governo quei fondi vengono dirottati sul Crealis, che poi è un normale filobus che dovrebbe presto entrare in esercizio in città. Addio per sempre al tram, quindi? Neanche per sogno. “Usiamo i soldi del Passante” - che poi sono di Autostrade, società per azioni – “per riportare il tram a Bologna”, dice ora Merola. Non siete solo “ragazzi” che scherzavano e ora sono diventati grandi e saggi. Siete dei politici meravigliosi.

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