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lunedì 15 giugno 2015

Il 30 giugno arriva in edicola l'Unità in salsa renziana, con poche certezze e tante incognite

Contrordine compagni. Dall’editore del gossip, Guido Veneziani, finito sott’inchiesta per bancarotta, alla Pessina Costruzioni, considerata “vicina a Renzi”. Dal toto-nomi di grido per la direzione (Gad Lerner, Maria Teresa Meli, Gaia Tortora, Stefano Menichini) alla nomina del cronista che ha seguito l’irresistibile ascesa di Matteo Renzi da sindaco di Firenze a premier passando per la scalata alla segretaria nazionale del Pd, Vladimiro Ilic Frulletti. Inizialmente Frulletti doveva essere il vice direttore vicario incaricato di preparare il ritorno in edicola, ma la situazione complicata del quotidiano ha sconsigliato l’opzione di una figura senza pieni poteri, soprattutto in prospettiva. Così, con questo nuovo socio di maggioranza e con questo direttore l'Unità tornerà in edicola il 30 giugno, guarda caso l’ultimo giorno utile per non far decadere l’accordo stipulato tra Pd e la nuova società editoriale Unità srl, eventualità che aprirebbe la strada al pagamento di penali milionarie e al fallimento.

Il nuovo assetto societario.
L'assetto societario dell'Unità srl vede ora come socio forte, con l'80% delle quote, la società Piesse, che è controllata al 60% da Guido Stefanelli, amministratore delegato della Pessina Costruzioni e habitué delle cene renziane, e per il 40% dal presidente dell’impresa lombarda di costruzioni, Massimo Pessina. La Fondazione Eyu (Europa-Youdem-l’Unità), che fa capo al Pd, è salita al 19,65%, mentre Guido Veneziani (editore tra l’altro di Stop, Top, Vero, Rakam e Miracoli), che si era preso l’Unità e contava di fare del quotidiano fondato da Antonio Gramsci un giornale nazional-popolare con anche venature di rosa, è sceso sotto l'1% ed uscito dal consiglio di amministrazione. La sua presenza nella compagine, ancorché residuale, è probabilmente legata alla fideiussione bancaria di 10 milioni di euro che aveva firmato per garantire al giudice fallimentare l’affitto della testata con impegno al successivo acquisto (un’altra fideiussione da 4 milioni era stata fissata da Massimo Pessina). Per questo il Gruppo Veneziani resterà nella partita de l’Unità come service per la realizzazione degli inserti tematici che saranno allegati al quotidiano e che dovrebbero spaziare dalla salute al tempo libero.

Le incognite e le novità positive.

Le incognite sono ancora molte. Stefanelli e Pessina non hanno esperienze editoriali alle spalle. Del piano editoriale per ora non c’è traccia. Ma si sa che l’Unità di Frulletti dovrebbe avere 24 pagine, costare 1,40 euro e tirare, per i giorni di lancio, oltre 100 mila copie (ma il venduto, prima della chiusura, era sceso a poco più di 20mila copie). Si sa anche, e questa è una notizia sicuramente positiva, che la redazione sarà composta da 33 tra giornalisti e poligrafici, come ha stabilito il nuovo accordo sindacale del 10 giugno, invece dei 25 inizialmente previsti. Inoltre, la redazione centrale resterà a Roma e non andrà a Milano come stabilito in un primo momento. L’accordo è stato approvato dall'assemblea dei redattori dell'Unità con una consistente maggioranza. Il direttore Frulletti terminerà in questi giorni i colloqui con i giornalisti e subito dopo comincerà l'elaborazione dei numeri zero per preparare il ritorno in edicola dello storico quotidiano del Pci e della sinistra.

Il commento del Cdr e del tesoriere Pd
Positivo il commento del vecchio Cdr de l’Unità. "Registriamo un importante passo avanti – scrive - decisivo per il lavoro dei colleghi e per la sicurezza economica delle loro famiglie. Il merito di questo risultato va ascritto, in modo non formale, anche ai pesanti sacrifici che i lavoratori hanno accettato di accollarsi. Come rappresentanza sindacale continueremo ad agire a tutela dei colleghi, vigilando affinché possa concretizzarsi al più presto l'impegno dell'azienda (indicato nell'accordo) ad assumere nuovo personale dal bacino dei giornalisti de l'Unità, se nei prossimi 18 mesi il prodotto riuscirà a guadagnare in modo stabile nuove quote di mercato".

"L'impegno del Pd per la ripartenza dell'Unità – ha commentato invece Francesco Bonifazi, tesoriere del Partito Democratico - è stato al 100%. Noi ci abbiamo "messo la faccia" con la Fondazione Eyu. A questo punto, incrociando le dita, aspettiamo tra pochi giorni, finalmente, l'Unità di nuovo in edicola".







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