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venerdì 16 gennaio 2015

Col Passante Nord pianura devastata e tangenziale a pagamento per i pendolari

Da 0,48 a 1,24 euro. Ovvero 0,76 centesimi di sovrapprezzo in più per ogni passaggio in auto o moto alle barriere. Tanto costerà, mediamente, l’ingresso in tangenziale a San Lazzaro, Arcoveggio, Fiera, Borgo Panigale e Casalecchio se ci sarà il Passante Nord. Per camion, pullman e caravan il sovrapprezzo passerà da 1,08 a 2,79 euro, con un aggravio di 1,71 euro. Una “tassa” che pagherà non solo chi, diretto verso Milano o verso Ancona, transiterà per Bologna percorrendo la tangenziale invece del Passante per farla più corta o per fare prima; la pagherà anche chi, proveniente da Imola o Modena, ma anche da Ferrara o Firenze, è diretto in città. Perché, dopo la realizzazione del Passante, chi passerà per uno dei quattro caselli bolognesi per entrare nella tangenziale “liberalizzata” pagherà un sovrapprezzo del 150% in più rispetto a ora. Il pedaggio complessivo all’interno del “nodo” bolognese passerà, di conseguenza, dagli attuali 0,09 a 0,13 centesimi a km. Per percorrere, ad esempio, il tratto tra San Lazzaro e Borgo Panigale (o Casalecchio) il costo, per un’auto o una moto, aumenterà, mediamente, da 1,60 a 2,40 euro, mentre per un mezzo pesante passerà da 3,20 a 4,90 euro.

Tangenziale, il sovrapprezzo aumenta di due volte e mezzo
Se pensavate che la tangenziale fosse gratis, vi sbagliavate. La così detta “banalizzazione” è, in realtà, una “mistificazione”. Già oggi, infatti, quando si esce ai caselli si paga un sovrapprezzo per l’utilizzo della tangenziale che è circa un quarto del pedaggio chilometrico autostradale base ed equivale a 6 km per il ”nodo” bolognese. Con il Passante, quel sovrapprezzo diventerà equivalente a 15,5 km. Una politica tariffaria considerata inevitabile per scoraggiare l’uso della tangenziale e incoraggiare l’utilizzo del Passante agli automobilisti e – soprattutto - camionisti in transito. Ma che, inevitabilmente, ricadrà sui pendolari che ogni giorno gravitano su Bologna per lavoro, studio, affari, salute o altro. Per loro la realizzazione del Passante rappresenterà una nuova gabella. Soltanto per i bolognesi che si spostano da una parte all’altra della città, così come per chi entrerà non ai caselli ma agli svincoli di città, l’uso della tangenziale sarà gratis.

Progettazione: diffida del sindaco di Castenaso ad Autostrade sui “carotaggi”Intanto prosegue il lavoro di progettazione di massima della “bretella” a due corsie più emergenza e predisposizione della terza, lunga 38,5 km che, secondo le ultime stime, dovrebbe venire a costare 1.280 milioni di euro. La progettazione la sta facendo Autostrade, che ha esautorato Regione e Provincia. Una ditta è stata incaricata dei carotaggi sui terreni e pare siano state anche installati dei sensori sui tetti di alcune case private per definire esattamente il tracciato. Il progetto, secondo gli accordi di Roma, dovrebbe essere ultimato entro il 24 luglio prossimo.

Il sindaco di Castenaso, Stefano Sermenghi, il più renziano dei sindaci Pd, che in una intervista si è dichiarato “personalmente contrario alla realizzazione di questa opera inutile”, ha però diffidato formalmente Autostrade e la società Intergeo di Modena dal fare “rilievi non autorizzati sui terreni agricoli” del suo Comune. La contrarietà al Passante, ha aggiunto Sermenghi, si fonda su “ragioni oggettive che i sostenitori della stessa opera non riescono a confutare”. “Il Passante a due corsie”, ha aggiunto, “è un’idea nata vecchia, figuriamoci quando l’opera sarà realizzata”. E ha concluso: “Poiché la pianura padana è a rischio idrogeologico, vogliono devastarla per fare due corsie di autostrada tutte in rilevato, con una muraglia alta tre o quattro metri che taglia a metà tutta la zona a nord di Bologna. Devo aggiungere altro? Sarebbe meglio lasciar perdere subito”.

Intanto la Commissione europea riapre il fascicolo sul Passante
Si apprende poi che la Commissione europea ha riaperto il “fascicolo Passante” per verificare che il nuovo accordo raggiunto il 29 luglio 2014 sul tracciato lungo di 38,7 km rispetti le regole comunitarie sulla concorrenza. Era già accaduto nel 2009, quando la Ue aveva sentenziato che per poter affidare direttamente ad Autostrade, senza passare per una gara europea, la realizzazione dell’opera, il Passante doveva essere una variante all’attuale autostrada, non una nuova autostrada come invece si configurava il primo progetto da 41 km del 2003. Da quel “veto” era nato il lungo tira e molla politico con la Commissione, sfociato poi nella proposta di Autostrade di costruire un “Passantino” di soli 32 km. Dopo che con l’accordo del luglio scorso si è tornati al Passante lungo, Legambiente, Europaviva21 e il Comitato per l’alternativa alla “bretella” hanno presentato nuovi esposti a Bruxelles, e la Commissione ha riaperto il fascicolo. Ne ha dato notizia Luigi Rambelli, presidente dell’osservatorio ambientalista Europaviva21.

Bologna e la Regione ora frenano: “Non è che si deve fare a tutti i costi”
L’altra novità rilevante sta nel diverso approccio che la nuova giunta regionale sembra maturare nei confronti dell’opera e nel cambio di tono del sindaco del capoluogo. Il governatore Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alle infrastrutture, Raffaele Donini, nelle loro prime uscite sul tema, sono sembrati molto più cauti dei loro predecessori (Errani e Pieri), mentre il primo cittadino di Bologna, Virginio Merola, si è spinto fino a dire che “o Autostrade darà ai territori giuste compensazioni e mitigazioni ambientali, oppure l'opera non si farà”. Una posizione che ha subito attizzato le critiche dei costruttori, che ormai sono rimasti tra i pochi a difendere a spada tratta il Passante. “Non si può mettere in discussione di nuovo il progetto. E' inaccettabile, daremmo il senso di una comunità irresponsabile”, ha tuonato il presidente dell’Ance (l’associazione costruttori), Luigi Amedeo Melegari.

Cambio di rotta o pretattica per più compensazioni e non scontrarsi con le comunità locali?E’ comunque presto per dire se la frenata di Bonaccini, Donini e Merola è frutto di un ripensamento in corso o è solo pretattica per non andare allo scontro con le comunità locali che si oppongono all’opera e per alzare il prezzo delle “compensazioni” con Autostrade e il Ministero. Merola, che in passato aveva sostenuto l’ossimoro del sì al Passante in cambio di “scelte urbanistiche tese a ridurre il consumo di suolo e a rinaturalizzare parti di territorio, affinchè ci sia saldo zero", come nuovo sindaco metropolitano ha affidato la delega alle infrastrutture al sindaco di Calderara, Irene Priolo, che è tra le più critiche verso il Passante. Priolo, assieme ai colleghi Stefano Sermenghi (Castenaso), Belinda Gottardi (Castel Maggiore), Claudia Muzic (Argelato), Emanuele Bassi (Sala Bolognese) e Stefano Fiorini (Zola Predosa), è anche uno dei sindaci firmatari del documento che chiede ad Autostrade “garanzie per i Comuni rispetto ai sacrifici che sono chiamati a fare” come condizione “non negoziabile” per dare il via libera alla “bretella”. In altre parole, questi sindaci chiedono opere viarie compensative idonee – dicono - “a risolvere i problemi del sistema complessivo della mobilità e del territorio”.

Merola: “Comunque decideremo noi, senza referendum”Merola ha commentato: "Sono al corrente della posizione dei miei sindaci e confido molto in Priolo. Ora attendiamo da Autostrade le valutazioni ambientali sul tracciato, i costi e le valutazioni sulla fattibilità. Nessuno ha intenzione di fare un'opera fatta male o inadeguata. Il Passante non è un'opera che si può fare a qualunque costo". Come si capisce, siamo ancora nella fase del “sì al Passante se…”, e non del ripensamento. Ma qualcosa sembra che sia cambiato e che si stia muovendo. Anche se lo stesso sindaco del capoluogo conclude che la decisione spetterà comunque alla politica (Governo, Regione, Città metropolitana), e si dice contrario a dare la parola ai cittadini con un referendum sul Passante.

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