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lunedì 10 giugno 2013

Il "capolavoro" elettorale dei giornalisti emiliano-romagnoli: l'Ordine professionale in mano ai pubblicisti

Dopo un paio di settimane sabbatiche, torno al blog per dire la mia, a freddo, su come si è conclusa la vicenda delle elezioni per l'Ordine dei giornalisti in Emilia-Romagna.

Scrivevo tra l'altro nell'ultimo post il 29 maggio: http://visanik.blogspot.it/2013/05/amministrative-referendum-scuola.html

"Per una valutazione conclusiva bisognerà aspettare l'elezione dei nuovi presidenti regionali e, soprattutto, del presidente nazionale. Prima del voto era stato scritto da più parti, e in particolare da quella parte che gravita nel centrosinistra, che questo era l'ultimo appello: "l'Ordine o cambia o muore". Sbaglierò, ma a vedere i risultati in giro per l'Italia non mi è parso di vedere tutta questa voglia di cambiamento.

Mi pare che le lobbies dei pubblicisti e dei professionisti inciucisti che hanno fin qui governato il nostro Ordine professionale si siano ulteriormente rafforzate. E che, dai primi risultati che ho potuto vedere, sia difficile immaginare che ci siano le condizioni per una riforma radicale.

In ogni caso una cosa si può dire: in Emilia-Romagna le elezioni per chi si prefiggeva di cambiare le cose e per i Free-Ccp, che tre anni fa furono la novità positiva, sono andate peggio che altrove. La partecipazione è rimasta sotto il 20% tra i professionisti e non ha superato il 6-7% per i pubblicisti. La lista Errani-precari - quella del "o si cambia o si muore" - ha eletto un solo consigliere nazionale (nel 2010 la lista dei precari appoggiata dal sindacato ne elesse due), nessun pubblicista (uno tre anni fa) e tre consiglieri su sei al consiglio regionale: i meno votati però".

Le elezioni in Emilia-Romagna le ha vinte la lista del presidente uscente, Gerardo Bombonato, composta da professionisti molto noti, che ha avuto l'endorsement del presidente nazionale Enzo Iacopino: il "referente" della destra italiana che sostiene il "rivoluzionario" emiliano-romagnolo. Poi è accaduto, purtroppo, che a una riunione sull'Ordine convocata dal sindacato, Bombonato ha avuto un attacco ischemico ed è stato ricoverato d'urgenza al Sant'Orsola. 
Ebbene, oggi, lunedì 10 giugno, il consiglio regionale ha rieletto Bombonato http://www.odg.bo.it/ che però è ancora in rianimazione e non si sa se e quando potrà rientrare per onorare il suo quarto mandato. Una mozione del consigliere Beppe Errani per rimandare l'elezione a quando se ne saprà di più sulle condizioni e sulle intenzioni del presidente uscente, è stato respinta.

Col risultato che l'Ordine regionale è stato di fatto consegnato nelle mani dei pubblicisti cattolici di Roberto Zalambani, vicinissimo a Iacopino, che portano a casa l'elezione di Emilio Bonavita a vice presidente  (che ora sarà presidente vicario) e quella di Gianna Zagni a tesoriere. Unico professionista eletto, Olivio Romanini, cronista politico di punta del Corriere di Bologna, che sarà il segretario, mentre gli altri professionisti eletti (Smargiassi, Farnè, Cinquepalmi, lo stesso Errani) hanno preventivamente rinunciato all'incarico apicale.

Morale, a guidare l'Ordine professionale dei giornalisti emiliano-romagnoli sono oggi i pubblicisti, per di più di centro-destra, eletti con i voti dei professionisti, tutti di centro-sinistra, negli incarichi più importanti. Un successone che completa il capolavoro delle candidature giocate più sui nomi di facciata e sui veti incrociati che sulla volontà di cambiare e governare seriamente l'Ordine. Una ricandidatura a presidente decisa all'ultimo per contrastare quella del rivale. Liste spuntate come funghi a pochi giorni dalle elezioni. Nomi prestigiosi in lizza di cui però si sa in anticipo che non si impegneranno nell'Ordine perchè sono troppo impegnati nelle loro testate. Il record mondiale di un candidato ogni 8 votanti. Si spera che l'Emilia-Romagna non sia l'Italia, in questo caso. Diversamente verrebbe da dire che se l'Ordine deve essere e rimanere così, forse sarebbe davvero meglio abolirlo.

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