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martedì 14 maggio 2013

Domenica e lunedì il voto per l'Ordine. Perché mi candido al consiglio nazionale. La gran confusione che c'è su liste e programmi. Il vademecum elettorale.

Domenica 19 e lunedì 20 si vota per rinnovare i consigli regionali e nazionale dell'Ordine dei giornalisti. E forse mai come questa volta sulle elezioni regna, da un lato, il disinteresse dei colleghi e, dall'altro, la confusione su liste, programmi e candidature. Questo mentre cresce il fronte di chi si chiede a cosa serva oggi l'Ordine, e chi odia o teme i giornalisti - come Grillo, ma non solo lui - ha già avviato iniziative politiche e legislative per abolirlo.

Vi chiederete: perché partecipare alle elezioni, allora? Perchè ti sei ricandidato al consiglio nazionale? E perchè dovremmo votarti? Rispondo prendendo a prestito questa definizione dell'amico e compagno Oreste Pivetta, con cui ho condiviso una vita a l'Unità e gli ultimi tre anni al Consiglio nazionale dell'Ordine:

"In un momento di crisi grave per il paese e di crisi gravissima per il sistema dei media - scrive in sostanza Pivetta - credo che non dovremmo privarci di uno strumento che può aiutarci a difendere la qualità dell'informazione e del mestiere di giornalista, salvaguardandone l’autonomia". L'Ordine "deve sostenere le battaglie per tutelare la deontologia professionale e quindi la correttezza di quanto si trova scritto sui giornali o si ascolta in tv", e lo deve fare "concretamente, attraverso la formazione, le scuole, il controllo degli albi, escludendo chi con il mestiere di giornalista non ha alcun rapporto".

Le altre motivazioni della mia candidatura le ho già scritte e le trovate a questo link: http://visanik.blogspot.it/2013/04/le-elezioni-per-lordine.html

Quel che ho combinato a Roma in questi tre anni lo potete leggere qui:

Il programma nazionale della componente di centrosinistra che si riconosce nella sigla Liberare l'informazione, che ho contribuito a redigere, lo trovate qui: 

E quel che mi riprometto di fare nel prossimo triennio "di persona personalmente" (come direbbe Catarella), se verrò rieletto, è lavorare per questi due obiettivi di fondo:

Stop a "concorsopoli", correttezza e trasparenza nei concorsi pubblici. 
Da anni conduco un'iniziativa a livello nazionale, in due casi appoggiata dal sindacato e dall'Ordine, per contrastare la pratica vergognosa ed eticamente inaccettabile dei concorsi e delle selezioni di giornalisti nella pubblica amministrazione con bandi spesso irregolari e che nove volte su dieci hanno già un vincitore designato in partenza, prendendosi così gioco delle migliaia di colleghi precari o disoccupati che partecipano. L'ultima selezione beffa che ho denunciato è stata quella per due contratti co.co.co. all'ufficio stampa del Comune di Modena, dove si solo scomodati ed illusi oltre 300 giornalisti per confermare negli incarichi i due che c'erano già. 

In quell'occasione, evidentemente, ho pestato i piedi a qualcuno. Così da non meglio precisati "colleghi modenesi" è scattato il veto alla mia ricandidatura. Veto che, paradossalmente, è stato accettato e messo in pratica dai precari del Free-Ccp che mi avevano candidato tre anni fa proprio per innovare e moralizzare l'Ordine e la categoria. Da loro, peraltro, erano arrivate finora solo parole di stima e apprezzamento per il lavoro da me svolto a Roma e in particolare per battaglie condivise in Consiglio nazionale contro le sopraffazioni, per la giustizia e la trasparenza a ogni livello.

Una mancanza di coerenza davvero inspiegabile sul piano politico, oltre che antipatica su quello personale. Per questo ho reagito decidendo di ricandidarmi: autonomamente, pur senza il sostegno di liste o gruppi organizzati, con l'unico riferimento al programma nazionale di Liberiamo l'informazione, con la mia faccia, le mie idee e la mia coerenza. Se sarò eletto, mi batterò affinché negli uffici stampa degli enti pubblici si entri per concorso, perché si è bravi e non perché si è raccomandati, attraverso l'adozione del "bando virtuoso" elaborato dalla Fnsi per la regolarità delle selezioni. Lavorerò, inoltre, per avere un quadro normativo che assicuri maggiore professionalità e autonomia agli uffici stampa pubblici e ai giornalisti che vi lavorano.  

Pulizia dell'Albo, drastica riduzione dei consiglieri nazionali e dei costi. 
Oggi gli iscritti all'Albo, tra professionisti e pubblicisti, sono ben 112mila, il doppio dei giornalisti degli Stati Uniti. Ma in Italia soltanto un quinto degli iscritti ha un contratto e fa il giornalista di mestiere. Così non può durare. Va rivista la distinzione tra professionisti e pubblicisti. Giornalista deve essere chi lo fa, chi si è formato per farlo e rispetta le regole della deontologia. Pubblicista è invece chi non campa di giornalismo. 

I consiglieri nazionali dell'Ordine, eletti in proporzione al numero di iscritti all'Albo, sono più di 150, e la metà sono pubblicisti: tanto che col gioco delle alleanze siamo diventati l'unico Ordine professionale governato dai non professionisti. Ogni consiglio nazionale costa la bellezza di 130mila euro, pagati con i soldi delle quote annuali dei colleghi. Diarie e rimborsi sono eccessivi.  Se verrò eletto mi batterò per la riduzione drastica del numero dei consiglieri (massimo 60 professionisti e 30 pubblicisti), per introdurre tetti più stringenti ai rimborsi spese per viaggi, vitto e soggiorno, per mettere il limite dei due mandati e il divieto di cumulo delle cariche negli organismi di categoria.   


Infine, ecco un sintetico vademecum sulle elezioni per i consigli regionali e nazionale dell'Ordine.

Quando si vota
In Emilia-Romagna si vota domenica 19 e lunedì 20 maggio. I candidati che non raggiungono la maggioranza assoluta dei votanti al primo turno, vanno al ballottaggio nelle giornate di domenica 26 e lunedì 27 maggio.

Con quali orari e dove si vota.
Si vota la domenica dalle 10,30 alle 15,30 e il lunedì dalle 10 alle 13, sia al primo sia al secondo turno.
I seggi nella nostra regione sono 3: Bologna, sede Ordine e Aser, strada Maggiore 6, per gli iscritti domiciliati a Bologna, Ferrara, Modena e fuori regione; Cesena, hotel Alexander, piazzale Karl Marx 10, per gli iscritti domiciliati a Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e San Marino; Parma, hotel Toscanini, via A. Toscanini 4, per gli iscritti domiciliati a Parma, Piacenza e Reggio Emilia.

Non è purtroppo ammesso il voto elettronico, per delega o per corrispondenza: http://visanik.blogspot.it/2013/05/elezioni-ordine-dietro-front-sugli.html.
Per votare bisogna quindi andare al seggio, e solo eccezionalmente in un seggio diverso dalla propria circoscrizione territoriale.

Chi vota e chi si può votare.
Sono eleggibili tutti gli iscritti all’Albo che abbiano almeno 5 anni di anzianità d’iscrizione. 
Possono votare tutti gli iscritti in regola con il pagamento delle quote: si può provvedere anche al seggio, fino ai giorni del primo turno. Per votare occorre il certificato elettorale che tutti abbiamo ricevuto per posta dall'Ordine, un documento di identità e/o la tessera professionale.

Come si vota. 
I professionisti votano solo i professionisti e i pubblicisti solo i pubblicisti. 
Al primo turno, il 19 e 20 maggio, le schede che vengono consegnate al seggio sono vuote e l'elettore deve scrivere sulle righe bianche i nomi di chi intende eleggere. 
Al secondo turno del 26 e 27, invece, sulle schede saranno riportati i nomi dei candidati che vanno al ballottaggio e basterà mettere una croce sul nome prescelto.

Il voto per i professionisti.
Per il consiglio regionale (scheda bianca) i professionisti da eleggere sono 6, a cui si aggiungono 2 revisori dei conti. Io voterò il collega Beppe Errani, già inviato e capo redattore del Resto del Carlino, ora in pensione, che ho proposto come nuovo presidente confidando sulla sua competenza ordinistica e sulla sua esperienza di consigliere nazionale.

Per il Consiglio nazionale (scheda arancione), i professionisti da eleggere sono invece 4. Ci sono diverse liste in campo, una miriade di candidature e una gran confusione sulle alleanze e su chi sostiene chi. Anche a livello programmatico, ci sono liste che propongono piattaforme più sindacali che ordinistiche. Io mi candido in proprio, con le proposte e le posizioni che trovate sopra. Non ho pacchetti di voti ma confido negli amici e colleghi che mi conoscono, che sanno che non vendo fumo e non sono un poltronista. Se vi basta e vi convince, andate a votare e scrivete il mio nome sulla scheda per il Consiglio nazionale.

Maggiori info sulle elezioni nei siti dell'Ordine nazionale e regionale http://www.odg.it/ e  www.odg.bo.it. 





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