Post più popolari

martedì 26 febbraio 2013

Le elezioni, i comici e la sinistra tafazzi

Detto che è davvero incredibile la rimonta di Berlusconi, che il 30% degli elettori italiani abbia rivotato il premier che più di tutti è responsabile del disastro in cui siamo precipitati, l'uomo che più ha sputtanato questo nostro Paese all'estero.

Detto che l'Italia si conferma anche in queste elezioni, come avviene dal 1948 ad oggi, un paese dove la sinistra è sempre stata, è e rimane minoritaria, con un elettorato propenso a innamorarsi di dittatori, tribuni e  "uomini soli al comando" (Mussolini, Craxi, Di Pietro, Grillo). 

Detto che il successo di Grillo era facilmente prevedibile, anche se forse non fino a immaginare che potesse diventare il primo partito alla Camera, perchè pescava nella più che giustificata rabbia delle persone normali, soprattutto di destra ma anche di sinistra, di fronte allo schifo offerto in questi anni dalla mala-politica. Un voto di protesta che è poi stato alimentato, giorno dopo giorno, dall'incapacità della classe dirigente di  cogliere adeguatamente il crescente disagio sociale provocato dalle politiche di austerity, di rinnovarsi per davvero, di dare risposte tempestive sui temi caldi della corruzione, contro i costi e i privilegi della politica.

Detto, infine, che non ci manca il senso dell'umorismo e, come rilevano nei commenti alcuni media stranieri, abbiamo passato il bastone del comando, o comunque "il pallino", dal politico che faceva il comico a un comico che fa il politico; detto tutto questo bisogna aggiungere che aveva ragione Maurizio Crozza quando a Ballarò, all'indomani dello scandalo Mps, disse ad Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato: "Avete ancora un mese di tempo per perdere le elezioni. Quale altra cavolata vi inventerete, ora?". E le cavolate sono state più di una. 

La prima è stata quella di vivere sugli allori delle primarie che avevano rilanciato il Pd, e credere che bastasse stare fermi per incassare il successo alle elezioni vere. La seconda, conseguente, è stata di lasciare campo libero a Berlusconi e Grillo nelle ultime due settimane. Con il primo che ha occupato le Tv promettendo il rimborso in contanti dell'Imu, niente tasse alle imprese, 4 milioni di posti di lavoro e "più pilu per tutti". E con il secondo che è diventato via via il padrone delle piazze. Quest'ultima è stata davvero la scelta più clamorosa e sciagurata di tutte da parte dei democratici e di Bersani: l'essersi rinchiusi nei teatri e nei centri congressi, tutt'alpiù nelle cene elettorali; l'aver rinunciato al valore aggiunto primo della sinistra che è quello di saper stare in mezzo alla gente, e aver lasciato tutte le piazze - quelle reali e ancor più quelle virtuali - a Grillo, è stato davvero un errore imperdonabile. 

Poi, a mio parere, sono stati fatti anche alcuni gravi errori politici e comunicativi assieme. Che messaggio è dire ai tuoi potenziali elettori "se prendiamo il 51% ci comporteremo come se avessimo il 49%"? La tua gente ti vota perchè tu vinca e comandi, mica perchè ti metta d'accordo con gli avversari. E che senso ha dire prima del voto "io comunque voglio fare l'intesa con il centro"? Il tuo è un elettorato di sinistra, ti chiede una politica di sinistra, più equa e vicina al popolo, soprattutto a chi sta peggio; mica che inciuci con Monti, Casini e Fini. Infine, anche sul piano delle proposte, non si può rispondere alle favole di Berlusconi sull'Imu e le tasse con la proposta di togliere i ticket per le visite specialistiche. Di fronte alla profonda crisi in cui ci dibattiamo, di fronte alle politiche di austerity che in Italia e in Europa hanno messo in ginocchio milioni di lavoratori, pensionati e imprese, non basta dire "daremo un po' di lavoro", bisogna mettere "un po' più di risorse qui e lì'", dare "un po' più di equità". Nella situazione in cui siamo, dal futuro premier di un centrosinistra alternativo al liberismo, ci si aspetterebbe non "altre favole", certo, ma almeno una visione "un po' più" ampia e innovativa, con l'indicazione di ricette alternative e riforme "un po' più" di largo respiro. 

Adesso ci dobbiamo consolare col fatto che comunque la coalizione di centrosinistra ha la maggioranza assoluta alla Camera e la maggioranza relativa al Senato, quindi la legittimità di provare a governare, in un Paese che appare però ingovernabile. Non so cosa accadrà nelle prossime ore e nelle prossime settimane. Credo che sarà molto difficile trovare una soluzione che eviti nuove elezioni in primavera con il rischio di imboccare il precipizio della Grecia. Ma se c'è una strada che la sinistra deve provare a percorrere, non può che essere quella di cambiare l'agenda della politica e del governo cercando l'intesa sulle cose da fare subito con il Movimento 5 Stelle, a cominciare dalle leggi anti-corruzione, sul conflitto di interessi, per la drastica riduzione dei costi e dei privilegi della politica, per una legge elettorale decente. Sapendo che sarà molto difficile che ciò possa passare attraverso il necessario voto di fiducia del M5s al Senato, visto che Grillo non ha alcun interesse a fare alleanze. 

Ma sarebbe gravissimo se in questa situazione prevalesse la tentazione, caso mai mascherata da un falso senso di responsabilità per il Paese dietro il prevedibile pressing dei mercati e delle lobbies politico-finanziarie europee e americane, di fare un "governissimo" con Monti e Berlusconi. A quel punto sì che la sinistra si condannerebbe a diventare definitivamente marginale, preparandosi a consegnare di nuovo il Paese a Berlusconi, a Grillo o a qualche altro ducetto. E di sicuro non avrebbe più il mio voto.

Nessun commento:

Posta un commento