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giovedì 27 settembre 2012

"Telemarchette", intervista al direttore responsabile di E' Tv

Mentre proseguono le inchieste della magistratura, della Corte dei conti e dell'Ordine dei giornalisti sulla vicenda delle interviste e comparsate tv a pagamento dei consiglieri regionali emiliano-romagnoli, il direttore di E' Tv, Giovanni Mazzoni, ha fatto un'edizione speciale del tg per difendere la correttezza dell'emittente. Io l'ho intervistato per l'Unità. Ecco l'intervista pubblicata oggi, giovedì 27 settembre 2012.

Giovanni Mazzoni, direttore responsabile di E' tv, martedì sera ha fatto un’edizione speciale del Tg sulla vicenda delle interviste a pagamento.

Mancava giusto la sua voce...
Prima ho voluto raccogliere tutti gli elementi. Poi ho detto la mia.
E ha detto: tutta colpa dei politici?
No, è Repubblica che ha scritto così, perché ce l'ha con noi. Io ho detto una cosa diversa: che bisogna distinguere tra chi fa un uso distorto del denaro pubblico e chi fornisce servizi.
L'uso distorto è dei politici...
La disponibilità dei fondi pubblici era loro, non dell'emittente.
L'emittente ha solo fornito i servizi...
Esatto. Se un politico con i soldi pubblici paga il conto del ristorante, mica si può dare la colpa al ristorante.
L’informazione come i tortellini: non è un paragone un po’ azzardato?
Non si devono confondere i ruoli e le responsabilità tra chi usa i soldi pubblici in un certo modo e chi dà servizi. Vale per la tv come per il ristorante.
Se lo dice lei... Ma torniamo al punto: politici colpevoli sì o no?
La politica si accusa da sola. Basta guardare quel che accade nel Lazio.
E invece le tv che hanno incassato i soldi dei politici e i giornalisti che hanno assecondato le interviste e le comparsate a pagamento, tutti assolti?
Questa è un'altra storia. Per quel che mi riguarda, nell’emittente di cui sono direttore non ho mai fatto interviste a pagamento e mai ne ho fatte fare. Per quel che riguarda in generale le tv e i giornalisti coinvolti in questa vicenda, semmai ci può essere un problema di deontologia.
Semmai?
Bisogna vedere se il comportamento della tv o del giornalista è stato corretto oppure no.
Nel caso di E' tv è stato corretto?
Io non ho mai accettato, anzi, ho impedito che venissero fatti contratti con i politici del tipo: “x euro per y presenze in tv”.
Quindi qualcuno li proponeva quei contratti? La pubblicità, immagino?
Se e quando mi sono stati sottoposti, li ho respinti. Non potevo certo accettare condizionamenti al mio ruolo di direttore e al lavoro della redazione.
Si spieghi meglio.
Difendo un principio. Non accetto che si verifichi una situazione per cui uno mi chiama e dice: “Ho pagato, quindi mi devi fare venire nel tuo tg, nei tuoi spazi informativi”.
Le è capitato che qualche politico l’abbia fatto. Che abbia detto: ho pagato, quindi mi devi chiamare?
Può essere capitato, ma io non ho accettato.
E contratti che prevedessero genericamente passaggi in tv ce n'erano?
Non ci sono contratti pubblicitari che prevedano interviste, ospitate o comparsate a pagamento negli spazi informativi. I contratti esistenti parlano di audiovisivi redazionali, di spazi promozionali.
Però se uno fa un contratto pubblicitario, poi diventa automatico che la Tv lo tratti con maggiore riguardo, o no?
Guardi, non dico che questo non possa accadere. Ma se è accaduto che si sia dato più spazio a uno piuttosto che a un altro, è perchè l’ho deciso io, la redazione. Non perché l’ha deciso la pubblicità e siamo stati obbligati.
Difficile pensare che la pubblicità, l’editore non condizionino...
Qui il discorso s’allarga. Pensa che Repubblica e Corriere non siano condizionati dalla pubblicità? La 7di Mentana, che ci ha fatto la morale, porta regolarmente nei tg i servizi sulle iniziative dei suoi principali inserzionisti».
E per i politici non è lo stesso?
Si sa come vanno le cose in politica.Se il Pdl decide che su quel problema deve parlare Gasparri, parla Gasparri anche se è in ferie a Cortina.
E se poi c’è il “caso Lega”, a Bologna parla Manes Bernardini...
No, guardi, non esiste che mi dicano devi chiamare Bernardini perchè ha un contratto, e che io chiami solo lui.
Sicuro che non è successo? Mai mai?
Se avessi verificato che chi pagava veniva in tv più di altri, chessò 5, 6, 8 volte in un mese, il problema ci sarebbe. Ma questo non è accaduto.
L’ha detto alla Finanza?
Ho detto che da noi non c’erano interviste o comparsate a pagamento. E ho consegnato tutti i documenti.
L’Ordine dei giornalisti l’ha convocata?
Io non ho ricevuto nulla. Però ho incontrato il presidente Bombonato. E gli ho detto: qua scrivono che sono sotto accusa; guarda che io sono un tuo associato, mi devi difendere....

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