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venerdì 21 settembre 2012

"Gli intrighi di una Repubblica": per i lettori del blog ecco l'anteprima del libro


COPERTINA E ABSTRACT DEL LIBRO 
NELLE LIBRERIE A PARTIRE DALLA PRIMA SETTIMANA DI OTTOBRE




Oggi fa sorridere solo pensarlo, ma per oltre un decennio San Marino è stato l’avamposto del comunismo in Occidente. Mentre in Italia trionfa la Dc, sul Titano i social comunisti continuano a vincere tutte le elezioni, anche dopo il 18 aprile 1948. La più antica Repubblica del mondo diventa così uno dei simboli della Guerra Fredda. Per abbattere quel simbolo si mobilitano il Governo italiano, la Polizia di Scelba, perfino l’Amministrazione americana. Per difenderlo, scendono in campo Piero Calamandrei, Nenni, Togliatti, perfino Ho Chi Minh.


Prima si prova a strangolare economicamente il governo popolare sammarinese. Poi scatta il blocco dei confini per far chiudere il Casinò del Titano, con Eugenio Montale costretto a passare la frontiera di notte per i campi, come uno “spallone”, per andare a ritirare un premio letterario. Ma per riuscire a rovesciare il governo dei “rossi” e a mandare al potere la Dc si deve ricorrere, nell’autunno 1957, alla corruzione di un consigliere e al “colpo di mano” di Rovereta, località al confine tra Italia e San Marino dove sotto la protezione dei blindati italiani e la copertura politica degli Stati Uniti si insedia un nuovo governo provvisorio democristiano che, come scrive Sergio Zavoli nella sua prefazione, “passerà alla storia come il più fantasma dei governi fantoccio”.

In questo libro c’è la ricostruzione di quel periodo e del “colpo di stato”. Ma sono raccontati anche altri fatti salienti degli ultimi 80 anni di storia sul Titano e in Romagna raccontati da chi li ha vissuti, dai documenti Usa desecretati da Clinton e dai protagonisti della San Marino di oggi. Ci sono le loro vicende personali, le battaglie politiche e parecchi intrighi.

C’è la vicenda della ferrovia meno longeva del mondo, la Rimini-San Marino fatta costruire da Mussolini, inaugurata nel 1932, danneggiata dalle bombe degli Alleati nel 1944 e mai più ricostruita. C’è la storia stile “Schindler list” del “tedesco buono” Richard Gumpert che riuscì a convincere il comandante Kesserling a tenere la Wermacht e la guerra fuori dai confini del piccolo Stato, tanto che San Marino diventò il rifugio di centomila sfollati riminesi, romagnoli e marchigiani. Ci sono i retroscena del ritorno della salma del duce a Predappio che nel 1957 condizionò la condotta del primo ministro, Adone Zoli, su San Marino. C’è lo strano e per certi versi inquietante caso della radio-televisione di Stato, da sempre oggetto di scontro e di trattativa tra Italia e San Marino, diventata suo malgrado la testa d’ariete per la penetrazione del malaffare sul Titano. E ci sono gli sviluppi clamorosi delle recenti inchieste sul “paradiso fiscale”, il riciclaggio del denaro sporco e l’intreccio perverso tra potere politico e criminalità organizzata.

Un affresco di vita sammarinese e romagnola inedito. Un recupero della memoria di questo piccolo Stato e di alcune vicende di Rimini e Predappio attraverso le storie vissute da alcuni dei suoi cittadini più noti. Un come eravamo che aiuta a comprendere meglio cos’è il Titano oggi.



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