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mercoledì 29 agosto 2012

Gli emiliani che corrono con Renzi: dall'ex sindaco Reggi al "JFK di Fiorano"

Sempre confidando che a quest'ora abbiate già comprato e letto il giornale, ecco l'articolo pubblicato oggi, mercoledì 29 agosto, da l'Unità, sulla corsa di Matteo Renzi alle primarie del centrosinistra e sui "rottamatori" di casa nostra.


Primarie, tutti gli uomini di Renzi: dall'ex sindaco di Piacenza al "JFK di Fiorano. 
E la corsa del "rottamatore" potrebbe partire proprio da Bologna. 


Matteo Renzi cerca un «luogo simbolo» da dove lanciare, il 13 settembre, la sua sfida a Pier Luigi Bersani. E non è escluso che quel luogo possa essere Bologna. Gli indizi non mancano: la corsa alle primarie del centrosinistra per Palazzo Chigi; il tour a bordo di due camper, uno per lui e uno per il suo staff, che richiama il pullman dell’Ulivo; la città della svolta della Bolognina e di Romano Prodi; e per ultimo quell’invito prima negato poi concesso e ora in sospeso alla festa dell’Unità.


Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza (città di Bersani), l’ingegnere prestato alla politica tornato alla professione e ora di nuovo in pista come «autista del camper», ovvero capo della macchina elettorale del “rottamatore”di Firenze, dice che «Matteo non ha ancora deciso da dove partirà». Da Bologna Renzi partirebbe sicuramente se qui trovasse la sponda prodiana, che va cercando da tempo. Ma finora i prodiani sono stati alla finestra. Anzi, sono sembrati piuttosto freddini nei confronti del sindaco di Firenze. In primo luogo perchè Prodi è sempre stato simbolo di unità delle diverse anime del centrosinistra, mentre Renzi è decisamente uomo di rottura. Ma ora che Bersani guarda più a sinistra che al centro («Tra Casini e Vendola, tengo Nichi»), gli ulivisti potrebbero anche essere tentati di sostenerlo, all’insegna dello slogan american-prodiano «competition is competition».

Non si conosce la città di partenza e non si sa ancora chi salirà a bordo dei camper. Ma si sa che nella partita ci sarà sicuramente un altro Matteo, Matteo Richetti, il “JFK di Fiorano”, già segretario della Margherita modenese e ora presidente dell’Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. «Se salirà o meno sul camper lo deciderà lui - dice Reggi - del resto l’equipaggio sarà variabile, cambierà a seconda dei tempi e dei luoghi che toccherà. Comunque non è un mistero che Richetti sia uno dei principali collaboratori di Renzi».

Se Reggi e Richetti sono gli emiliani più noti già schierati col sindaco di Firenze, ieri Graziano Delrio,  sindaco di Reggio Emilia e presidente nazionale dell’Anci, ha smentito la notizia riportata da alcuni quotidiani che lo davano tra i supporter di Renzi. Al nostro giornale Delrio spiega che attende di capire «i toni, lo stile e soprattutto i contenuti» che i candidati alle primarie metteranno in campo, prima di schierarsi. E che, in ogni caso, non farà campagna elettorale per nessuno, visto il ruolo istituzionale che ricopre. Un problema, questo, che anche Richetti dovrà gestire, avendo egli in Regione un ruolo di garanzia, super partes.

In Romagna e a Bologna i “renziani” sono ancora piuttosto coperti. In Romagna sono soprattutto gli ex “rutelliani” a guardare con interesse alla corsa del «rottamatore». In dubbio ci sarebbe il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, che da outsider sconfisse alle primarie del 2008 la candidata ufficiale del Pd, Nadia Masini. A Bologna i giochi appaiono ancora tutti aperti. Nel capoluogo emiliano il sindaco di Firenze raccoglie consensi soprattutto nell’area ex Ppi ed ex Margherita, pesca pochissimo negli ex Ds con l’eccezione di alcuni esponenti dell’area veltroniana, a cominciare dal politologo e parlamentare Salvatore Vassallo.

Da quel che si capisce, ad applaudire la candidatura di Renzi sarebbe più il ceto politico, il “personale in carriera”, che la società civile. E tra questi quasi tutti ex “diellini”. Anche se l’unico che finora ha fatto "outing" è Benedetto Zacchiroli, sfidante del sindaco Virginio Merola alle primarie e consigliere comunale, che non è mai stato ex di nessuna delle vecchie aree con cui si è soliti etichettare le anime del partito democratico: «La prima tessera che ho avuto è quella del Pd - dice - comunque confermo di essere un simpatizzante di Renzi, anche se per ora solo come osservatore esterno». Tra i simpatizzanti c’è poi Piergiorgio Licciardello, che partecipò al "big bang" della Leopolda, a Bologna contese la carica di segretario provinciale Ds a Raffaele Donini e oggi è presidente della direzione, che dice: «Ho una buona propensione a sostenere Renzi, ma ancora non mi sono schierato». Sulla stessa lunghezza d’onda sarebbero il consigliere comunale, Francesco Errani, il consigliere provinciale, Giovanni Maria Mazzanti e l’ex, Andrea De Pasquale. E potrebbero esserci anche l’economista Filippo Taddei, gli assessori Emanuele Burgin (Provincia) e Luca Rizzo Nervo (Comune).

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