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venerdì 15 giugno 2012

Uffici stampa, Ordine e Fnsi rilanciano l'iniziativa unitaria

Meglio tardi che mai. Questa mattina a Roma, nella sede della Fnsi, i gruppi di lavoro di Ordine e Sindacato sugli uffici stampa hanno finalmente cominciato a lavorare insieme. Purtroppo quando ormai manca poco alla scadenza del nostro mandato di consiglieri nazionali (finisce nella primavera prossima) e in un momento dov'è difficile fare qualunque cosa che non sia "sobria", ovvero: tagli, sacrifici, arretramento. Ma la riunione è andata bene e ha prodotto un'agenda di impegni, si spera concreti. La sollecitazione a riprendere i rapporti e la collaborazione unitaria con la Fnsi (così come con gli altri organismi di categoria) per dare maggior forza alle azioni che interessano la nostra professione, dopo il "gelo" e i contrasti degli ultimi tempi,  era venuta dal sottoscritto e dal segretario dell'Ordine, Giancarlo Ghirra.

Stamane la riunione congiunta dei due gruppi di lavoro ha affrontato i temi vecchi e nuovi che riguardano i giornalisti che lavorano negli uffici stampa della pubblica amministrazione: dall'applicazione della legge 150 che ancora latita, alle regole disattese per i concorsi e le selezioni pubbliche, al  contratto di lavoro giornalistico che è applicato solo a macchia di leopardo in qualche Regione; dal praticantato d'ufficio che deve essere mantenuto per consentire ai colleghi pubblicisti di dare l'esame di Stato e diventare professionisti, all'iscrizione all'Inpgi che non può essere penalizzante per chi ha un'anzianità superiore ai 18 anni nell'Inpdap, fino alla riforma prossima ventura che modificherà profondamente i criteri per l'accesso alla professione.

La riunione si è conclusa con una serie di impegni che dovrebbero concretarsi nei prossimi mesi. Già dai prossimi giorni Ordine e Sindacato dovrebbero avviare uno screening nei territori per arrivare alla definizione di una mappa, si spera abbastanza completa, della situazione oggi esistente negli uffici stampa della pubblica amministrazione (quanti colleghi ci lavorano, quanti sono pubblicisti e quanti professionisti, quali sono le tipologie contrattuali).

Nell'immediato, su mia proposta, si dovrebbe inoltre rilanciare l'iniziativa di un "bando virtuoso" per selezioni e concorsi pubblici che rispettino le normative esistenti che regolano la nostra professione e l'accesso alla pubblica amministrazione. La Fnsi ha già definito, con l'ausilio del proprio legale, un testo base. La proposta è che anche l'Ordine adotti il "bando virtuoso" e che assieme, Ordine e Fnsi, lo si porti all'attenzione di tutti i territori (Ordini regionali e Associazioni stampa) e di tutte le istituzioni (Conferenza delle Regioni, Anci, Upi, Università, ecc). Questo per provare a contrastare, in modo sistematico, la vergogna dei bandi di concorso confezionati su misura per i fiduciari dei politici di turno.

Si proverà poi a riavviare il confronto con l'Aran sull'annosa questione della definizione del profilo dei giornalisti che lavorano negli uffici stampa della pubblica amministrazione e a rilanciare -parallelamente - quello con la Conferenza delle Regioni, l'Anci e l'Upi sull'applicazione del contratto giornalistico a quei colleghi, partendo dal positivo accordo quadro in tal senso firmato da tutte le sigle istituzionali in Umbria.
A settembre, infine, l'idea è quella di arrivare a una sorta di Stati generali dei giornalisti pubblici, promossi da Ordine e Fnsi.

Tanta carne al fuoco, dunque. A Luglio ci si ritroverà per fare il punto.

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