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lunedì 16 gennaio 2012

Le novità per la deontologia e la professione giornalistica. Il ruolo dei consiglieri emiliano-romagnoli dell'Ordine

Nei giorni scorsi mi è arrivato a casa "Giornalisti", il trimestrale dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna.

Racconta ampiamente delle novità legislative sulle liberalizzazioni delle professioni annunciate dal governo, delle novità deontologiche promosse e approvate dal Consiglio nazionale dell'Ordine, della formazione professionale per i colleghi e delle fondazioni dell'Ordine per gestirla. Novità che la rivista, diretta dal presidente dell'Ordine regionale, fa raccontare dal presidente e dal vice presidente nazionale dell'Ordine, dai parlamentari bolognesi, da ex consiglieri. Nulla si dice, invece, del ruolo svolto in Consiglio nazionale su queste vicende da alcuni dei consiglieri nazionali dell'Ordine eletti in questa regione.

E' un peccato, perchè quel giornale va a tutti gli iscritti dell'Emilia-Romagna, professionisti e pubblicisti che siano. Colpa mia e dei miei colleghi emiliani nel Consiglio nazionale, probabilmente; del fatto che solitamente non facciamo una gran pubblicità a quel poco di buono che si riesce a combinare in quella sede. In futuro cercherò (cercheremo) di rimediare.

Ma ora ritengo che sia giusto riepilogare quello che già era stato detto in precedenti post e far sapere attraverso questa nota e il Gruppo Giornalisti di FB quel che io, Antonella Cardone, Paolo Tomassone, con il sostegno di altri colleghi della "minoranza" (Giorgio Balzoni, Beppe Errani, Giancarlo Ghirra, Antonio Natoli, ecc ecc), abbiamo fatto. E questo alla vigilia del Consiglio nazionale straordinario del 18, 19 e 20 gennaio che esaminerà gli sviluppi dell'annunciata riforma delle professioni alla luce dell'incontro di oggi, lunedì 16, tra Ordini e governo. Un Consiglio impegnativo,dunque, che discuterà del futuro della nostra professione e della nostra categoria.

In estrema sintesi, ecco i principali risultati del nostro lavoro. Megli ultimi mesi del 2011 l'attività del Consiglio nazionale è stata intensa e ha prodotto alcuni degli atti più rilevanti di questa consigliatura, sotto il profilo della deontologia, dell'accesso alla professione giornalistica, della formazione e dell'aggiornamento professionale. In particolare:

- E' stata approvata la Carta di Firenze sul precariato, contro lo sfruttamento e per la tutela della dignità professionale di tanti colleghi che fanno questo lavoro senza adeguati riconoscimenti contrattuali e remunerativi, spesso contribuendo a tenere in vita giornali e cronache per pochi euro a pezzo e senza alcuna tutela. Il lavoro che ha portato alla Carta di Firenze ha visto tra i principali promotori e organizzatori i precari del coordinamento emiliano-romagnolo "freeccp" e i consiglieri nazionali Antonella Cardone e Paolo Tomassone, che ne sono l'espressione (http://www.odg.it/files/carta%20di%20firenze_def_1.pdf).

- E' stata approvata la nuova Carta dei doveri dei giornalisti degli uffici stampa. Il testo della Carta ha recepito tre miei emendamenti, che ritengo qualificanti, sull'autonomia dei colleghi degli uffici stampa, la formazione continua, la più netta separazione dei ruoli tra uffici stampa istituzionali (delle Assemblee elettive, ad esempio) e di parte (di giunta, ad esempio), quindi tra addetti stampa e portavoce. Sempre il sottoscritto è anche l'autore del testo del documento allegato alla carta, approvato all'unanimità, che sollecita lo sviluppo e la piena attuazione della legge 150, la definizione del profilo dei giornalisti degli uffici stampa e iniziative di formazione permanente (la carta: http://www.odg.it/files/Carta%20doveri%20uffici%20Stampa_nov.2011.pdf - l'ordine del giorno collegato: http://www.odg.it/content/consiglio-nazionale-approvata-la-carta-dei-doveri-dei-giornalisti-degli-uffici-stampa).

- E' stato approvato il nuovo documento di indirizzo per le scuole di giornalismo (tema su cui la collega Cardone si è impegnata molto), accompagnato da una mozione da me proposta che impegna il Consiglio a istituire entro la presente consigliatura un albo dei formatori, per garantire più elevati standard di qualità alle scuole (maggiori info nel sito dell'Ordine http://www.odg.it/).

Tanto dovevo, senza smanie di visibilità o promogeniture, ma per completezza di informazione ai colleghi che leggeranno la rivista dell'Ordine regionale.

Un caro saluto a tutti, Claudio Visani

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