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martedì 28 settembre 2010

Consiglio dell'Ordine, terzo round. Il caso Brachino e la maggioranza che non c'è più

Riesco solo ora a raccontare brevemente ai colleghi giornalisti (i 145 che mi hanno votato, quelli che mi seguono sul blog e su Fb) l'esito della terza seduta del Consiglio nazionale dell'Ordine, dal 22 al 24 settembre scorsi. Finalmente, dopo quasi cinque mesi dalle elezioni e tre dalla riunione di insediamento, è stata completata l'elezione degli organismi di governo dell'Ordine. Sono state infatti votate le ultime tre commissioni: giuridica, cultura e amministrativa.
Nella prima la maggioranza che fa capo al presidente Iacopino è andata sotto e sono stati eletti 4 consiglieri su 7 dell'area Balzoni. Nella commissione cultura 5 consiglieri sono della maggioranza e due della minoranza. In quella amministrativa, infine, 4 di maggioranza e uno di minoranza. Pare tuttavia che ci siano contestazioni e richieste di riconteggio dei voti, dal momento che per il settimo posto delle commissione Giuridica due consiglieri sono arrivati a parità di voti ed è stato eletto quello più anziano di iscrizione. La stessa cosa, anche se in questo caso non decisiva, è accaduta per la Cultura (anche qui un pari merito tra due consiglieri).Vedremo come andrà a finire.
Ricordo che nella commissione Ricorsi erano stati eletti 4 consiglieri dell'area Iacopino e 3 di minoranza, e che nell'esecutivo erano stati eletti il segretario, il tesoriere e un altro consigliere riconducibili all'area Balzoni.
Guardando all'andamento delle votazioni che si sono svolte finora si può dire che la larga maggioranza che aveva portato all'elezione di Iacopino già al secondo scrutinio, quando serviva il 50% più uno dei voti, ora non esiste più. E forse non c'è più nemmeno una maggioranza, se si guarda - ad esempio - al voto che ha confermato il provvedimento di sospensione di due mesi dalla professione di Claudio Brachino, deciso dall'Ordine regionale della Lombardia, respingendo il ricorso del direttore di Videonews responsabile dell'ormai famoso servizio sui calzini turchesi del giudice Mesiano. Ma è presto per dirlo.
L'esame del Consiglio nazionale delle violazioni della deontologia continuerà nella prossima seduta, a novembre, con l'esame, tra gli altri, del caso Feltri. Ricorsi a parte, il resto è tutto da costruire. Si confida sulla costituzione dei gruppi di lavoro per cominciare a proporre iniziative propositive sui problemi veri della categoria. Ma mi sa che sarà dura. Un saluto a tutti.

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